Pechino, 27 set. – La Cina intende sospendere alcuni scambi militari con gli Stati Uniti. E' questa la prima reazione concreta di Pechino rispetto alla decisione di Washington di ammodernare la flotta aerea di Taiwan con un accordo da 5,85 miliardi di dollari. Secondo quanto riferisce il Financial Times, il dipartimento di Stato cinese ha indicato sul proprio sito web che alcuni accordi militari con gli USA potrebbero "essere sospesi, interrotti o rinviati", secondo quanto ha riferito un ufficiale del governo americano lunedì. Queste ultime dichiarazioni sembrano confermare le posizioni della Cina sul riarmo di Taiwan - isola che si proclama indipendente, ma che per la Cina è parte integrante del proprio territorio - anche se il dipartimento ha sottolineato che questa decisione non riguarderà tutti i rapporti militari tra le due potenze.
Le ripetute richieste del Dragone di annullare l'operazione di ammodernamento della flotta aerea di Taiwan paventavano già una possibile frattura del "rapporto di fiducia" tra i due paesi. Ultimamente è stato lo stesso ministro degli Esteri Yang Jiechi ad avanzare questa richiesta direttamente a Hillary Clinton a margine dei lavori dell'Assemblea Generale dell'Onu a New York. Quando la settimana scorsa l'amministrazione Obama aveva annunciato l'accordo con Taipei di aggiornare le versioni B e C dei caccia bombardieri F-16, il ministero degli Esteri cinese aveva immediatamente convocato il neoambasciatore statunitense in Cina Gary Locke per avvertire che questa mossa avrebbe "inevitabilmente minato le relazioni bilaterali così come gli accordi e la cooperazione militari."
Qualcosa di già visto: l'anno scorso la vendita di un carico di armi da 6,4 miliardi di dollari, autorizzata da Bush e approvata da Obama, aveva scatenato l'ira di Pechino con l'immediato congelamento dei rapporti militari tra le due potenze per quasi tutto il 2010. Forse questa volta Washington sperava di evitare una simile ricaduta, sostiene il quotidiano britannico. Tuttavia le pressioni dovute agli impegni presi con entrambe le parti tornano a farsi sentire. Da un lato ci sono le responsabilità nei confronti di Taipei - sancite dal Taiwan Relation Act del 1979 - secondo cui gli Stati Uniti devono aiutare Taiwan a difendersi in caso di attacco e, dall'altro, un comunicato congiunto con Pechino che stabilisce la progressiva riduzione della vendita di armamenti all'isola.
di Federica Morese
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