Pechino, 15 gen. - L'agenzia internazionale di rating Fitch ha pubblicato ieri il suo rapporto sulla Cina: il dossier descrive come "stabile" la situazione cinese, citando l'eccezionale posizione finanziaria della nazione, le recenti performance macroeconomiche e i bassi livelli di indebitamento del governo centrale. Fitch valuta positivamente il rating di insolvenza dell'emittente Cina – l'Issuer Default Rating, cioè una misura relativa della probabilità d'insolvenza - assegnando a Pechino un "A+" sul fronte della valuta estera e un "AA-" su quello della valuta nazionale. "La crescita del PIL per il 2009, stimata attorno all'8.4%, desta impressione se collocata sullo sfondo della recessione globale" si legge nel rapporto. Ma, nonostante tali aspetti positivi, l'agenzia di rating ha anche messo in guardia sul fatto che le attuali condizioni dell'economia cinese aumentano gli squilibri e i rischi connessi al sistema bancario. "Questi ritmi di crescita di investimenti e credito sono tuttavia insostenibili; senza un preciso indirizzo questa situazione potrebbe causare seri problemi al sistema finanziario nel medio periodo" scrivono gli analisti Fitch. L'agenzia prevede per la Cina una crescita del 9.3% nel 2010, ma redarguisce anche che tale obiettivo potrebbe essere difficoltoso da raggiungere, sempre nel medio periodo, senza un ritorno ai livelli di esportazione precedenti alla crisi o un significativo aumento dei consumi interni.