Pechino, 08 apr. - Il consumo globale di rame crescerà del 5.4% nel 2010, sull'onda di un ulteriore aumento degli acquisti cinesi: la previsione arriva dalla World Copper Conference, il vertice mondiale degli esperti dell'industria del rame, in corso in questi giorni a Santiago del Cile. "A causa dell'immenso potenziale del consumatore cinese, ci sono buone prospettive per la domanda di rame,- ha dichiarato José Pablo Arellano, chief executive di Codelco, il gruppo statale cileno leader mondiale del settore - le richieste cinesi sono ancora forti dopo una robusta crescita registrata nel 2009, e prevediamo un notevole incremento in tutta l'Asia. I paesi asiatici, e la Cina in testa, stanno attraversando una fase di sviluppo che richiede un intenso impiego del rame per le costruzioni, le attività industriali e la creazione di infrastrutture per l'energia". Leonardo Suarez, chief economist della società cilena di brokerage Larrain Vial, ha sottolineato che nel 2009, mentre la domanda mondiale diminuiva del 29% a causa della crisi finanziaria globale, quella cinese è aumentata del 38%. "Lo scorso anno gli acquisti cinesi hanno costituito il 36% del consumo mondiale - ha dichiarato Suarez - e riteniamo che nel 2010 Pechino consumerà sette milioni di tonnellate di rame, circa il 40% del totale mondiale". Secondo diverse stime, le riserve attuali di rame ammontano a 13.4 milioni di tonnellate; il prezzo del minerale, che era triplicato tra il 2003 e il 2006, era poi momentaneamente sceso del 50.6% nel novembre 2008 a causa della crisi, registrando successivamente nuovi, continui aumenti. Il Dragone ha bisogno di questo metallo per sostenere i suoi tumultuosi ritmi di sviluppo, e applica al rame i modelli di acquisizione delle risorse applicati ad altre commodities, stringendo affari ovunque esse siano localizzate: nel luglio 2009, ad esempio, il China Metallurgical Group ha iniziato gli scavi nella miniera di Aynak, nelle montagne afghane.