Roma, 31 mar.- L'emergenza nucleare giunge fino in Cina: livelli "estremamente bassi" di radioattività sono stati rilevati su Pechino e su alcune zone del nord e dell'ovest della Cina. Tuttavia "non c'è motivo di preoccuparsi - ha subito rassicurato il ministero dell'Ambiente –. Le tracce sono così minime che equivalgono a 1/1000 della quantità assorbita da una persona un viaggio in aereo di 2.000 chilometri". Parole che con ogni probabilità non saranno sufficienti a evitare che un nuovo allarme si diffonda tra la popolazione.
In seguito all'incidente avvenuto nella centrale di Fukushima si sono verificati diversi episodi di panico che hanno visto molti cinesi, preoccupati per le conseguenze del fallout radioattivo, svuotare le scorte di sale dei supermercati. Nel frattempo, come misura di sicurezza, il governo di Pechino ha vietato l'importazione di prodotti alimentari dal Giappone e imposto severi controlli nei porti e aeroporti. Proprio lo scorso venerdì due turisti giapponesi atterrati a Wuxi e provenienti da Tokyo sono stati ricoverati in ospedale in Cina dopo essere risultati positivi alle radiazioni nucleari con livelli "gravemente in eccesso rispetto al limite".
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