Mosca, 15 lug. - A margine del VI forum dei Brics in Brasile il presidente russo Vladimir Putin ha osservato come la cooperazione con la Cina cresca di anno in anno. Il numero uno di Mosca ha poi annunciato l'intenzione di tornare a Pechino a novembre, per partecipare al vertice Apec (Cooperazione economica Asia Pacifico), ospitato dalla Repubblica popolare. Dicendosi soddisfatto dei risultati della sua ultima visita nella capitale, dello scorso maggio, il capo del Cremlino ha annunciato al collega cinese Xi Jinping le sue intenzioni, in un incontro a Fortaleza (Brasile) prima tappa del VI forum Brics che domani si concluderà a Brasilia.
"Abbiamo un volume enorme di cooperazione, che cresce di anno in anno - ha dichiarato Putin, come riporta oggi il sito del Cremlino - la nostra collaborazione si sta facendo strada praticamente in tutte le direzioni".
La crisi tra Russia e Occidente dovuta all'Ucraina ha spinto Mosca a cercare con più forza alleanze a Est. La Cina rappresenta un secondo mercato di sbocco al gas russo, minacciato dalla possibilità di sanzioni economiche e da volontà politiche a Bruxelles contrarie a una eccessiva dipendenza energetica dalla Federazione. L'alleanza sino-russa è stata suggellata, a maggio, dalla chiusura del maxi contratto per forniture trentennali di gas tra la Cncp e Gazprom per il valore di 400 miliardi di dollari. Nell'incontro di ieri, il leader cinese ha ricordato che la "partnership strategica" tra i due Paesi è ormai a una "nuova fase di sviluppo".
Quanto ai Paesi Brics – ha sottolineato in un'intervista a Itar-Tass - potenzieranno la loro collaborazione in campo politico, ma "non hanno alcun piano per formare un'alleanza politico-militare". "Sicuramente intendiamo rafforzare l'elemento politico della nostra cooperazione - ha dichiarato il leader del Cremlino - per questo svilupperemo la pratica di consultazioni reciproche e nel lungo periodo creeremo un segretariato virtuale dei Brics". Restando in campo militare Putin non ha dubbi: "Senza le posizioni di principio di Russia e Cina al Consiglio di Sicurezza Onu, in Siria gli eventi avrebbero seguito lo scenario libico e iracheno".
Altro obiettivo "comune", quello di "riformare il sistema monetario e finanziario internazionale", che al momento - a suo dire - risulta "ingiusto" per i Brics e le nuove economie emergenti. "Dobbiamo prendere parte piu' attiva all'interno della World Bank e dell'Fmi", ha aggiunto, denunciando che il sistema monetario internazionale "dipende molto dal dollaro Usa, o per essere piu' precisi, dalla politica monetaria e finanziaria delle autorita' statunitensi". "I Paesi Brics - ha avvertito Putin - vogliono che questo cambi".
Intanto è al vaglio un fondo comune tra Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica per investire in progetti infrastrutturali. E' la proposta avanzata dal Fondo di Investimento Diretto russo al VI Forum. Sul tavolo anche l'accordo per la creazione della banca di sviluppo dei Brics da 100 miliardi di dollari e un fondo di riserva monetaria della stessa cifra. Annunciato lo scorso anno, l'istituto di credito che vedrà la luce nel 2016 punta a sfidare la Banca Mondiale e a dare un'ossatura al gruppo dei Brics che rappresenta il 40% della popolazione mondiale e un quinto dell'economia globale, ma che allo stato attuale non rappresentano un'organizzazione internazionale, sottolinea il brasiliano Marcos Troyjo, direttore del centro di ricerca BRICLab dell'Università Columbia. Quanto al fondo di riserva monetaria , Pechino farà la parte del leone con un contributo di 41 miliardi di dollari, seguono Brasilia, Mosca e Nuova Dehli con 18 miliardi e infine Pretoria con 5 miliardi.
Quanto alla Cina, Xi è intenzionato a portare a casa dalla sua seconda visita in Sud America come scapo di stato, accordi di cooperazione energetica con il Brasile, di progetti infrastutturali e 25 aerei della Empresa Brasileira de Aeronáutica venduti alla Cina con un accord che verrà formato giovedì. Dopo Brasilia, Xi Jinping proseguirà il suo viaggio in Argentina, Venezuela e Cuba.
15 luglio 2014
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