Prove tecniche di G2 fra Pechino e Usa
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Prove tecniche di G2 fra Pechino e Usa

Prove tecniche di G2 fra Pechino e Usa

A Washington. Il viaggio di Xi Jinping
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I rapporti tra Washington e Pechino nei prossimi dieci anni, quando la Cina potrebbe superare il Pil americano, e le tendenze dell'ordine politico ed economico globale potrebbero dipendere in buona parte dall'esito di questa visita. Il viaggio di Xi Jinping negli Stati Uniti (che comincia oggi) è la prima missione di fatto presidenziale dell'uomo che in ottobre prenderà la guida del Paese e questa sarà la prima impressione che avrà e darà in America. E le prime impressioni sono determinanti. L'agenda è fitta di questioni interne e internazionali, ma per Xi il punto vero è uno: creare un rapporto di fiducia con Washington, base di una specie di G2 rilanciato, dopo che il primo tentativo di G2 è naufragato per i contrasti bilaterali esplosi alla conferenza sull'ambiente di Copenaghen del dicembre 2009.
I due Paesi ci riprovano cercando punti in comune a livello bilaterale e multilaterale su varie questioni in Asia, Medio Oriente ed Europa, sorte dell'euro compresa. Le parti non si aspettano grandi passi avanti: l'agenda è fitta e complessa e ci si aspetta di creare un clima di dialogo in cui ogni tema possa essere affrontato nelle sedi opportune.
Oggi è chiaro a Pechino che su tutti i punti sul tavolo non basta trovare un'intesa solo con Washington, passando sopra la testa di altri soggetti. Delle contese isole Senkaku bisogna, ad esempio, parlare anche con il Giappone, mentre la questione del Kashmir va affrontata con India e Pakistan. I cinesi, che incontreranno tutte le personalità americane, sanno anche che le condizioni sono diverse rispetto a tre anni fa, quando l'idea del G2 di fatto fu lanciata. Allora gli Usa erano fiduciosi che la strada delle riforme intrapresa da Pechino avrebbe cambiato il Paese portandolo vicino alla politica statunitense. Oggi Washington è meno certa del futuro cinese.
L'America è preoccupata su due punti in particolare: gli aumenti delle spese del bilancio della difesa cinese e il passo delle riforme politiche di Pechino. Da tempo la difesa cinese aumenta il bilancio di oltre il 10% all'anno e, secondo alcune stime, a questi ritmi tra un decennio potrebbe superare il bilancio americano nello stesso comparto, oltre che cambiare, nello stesso tempo, radicalmente tutti i rapporti di forza nella regione.
Il 5 marzo si apre la sessione plenaria del Congresso nazionale del popolo (l'Npc, il parlamento cinese) e gli americani vorranno sapere se anche quest'anno le spese militari cresceranno così tanto e se l'anno prossimo si potrà sperare in una riduzione significativa. Altro punto scottante è la questione delle riforme politiche. L'America non si fida di un Paese con un sistema politico così diverso dal suo e così poco trasparente. In passato molti pensavano che la Cina sarebbe scoppiata o cambiata naturalmente, ora il modello cinese sembra resistere a ogni scossone e quindi Washington vuole sapere se aspettarsi cambiamenti o meno.
Da queste risposte, i cinesi lo sanno, dipenderà il futuro atteggiamento americano. In questa occasione Xi potrebbe non dare segnali chiari; potrà aspettare la sua elezione dopo il congresso del partito di ottobre o anche dopo le elezioni presidenziali americane di novembre. Comunque stavolta le parti si guarderanno negli occhi per prepararsi alle varie opzioni, anche perché gli Usa vorrebbero una prospettiva chiara ora che i rapporti di forza sono in suo favore. Tra dieci, quindici anni, quando il Pil cinese potrebbe essere più consistente di quello americano, le condizioni del dialogo diventerebbero drammaticamente diverse.
Se oggi si riuscirà a iniziare a costruire una forte base di fiducia bilaterale ci saranno le condizioni per un futuro di pace per i due Paesi e per tutti gli altri. Altrimenti c'è il rischio di scivolare su un piano inclinato di sfiducia e tensioni che si riverbereranno prima in periferia e poi sempre più verso il centro. Xi sa che non ha tempo e proprio per questo potrebbe volere altro tempo dagli Usa. Non è chiaro se e quanto tempo otterrà.
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14/02/2012
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