Pechino, 02 nov. - Come se le tensioni economiche tra Stati Uniti e Cina non fossero abbastanza accentuate nell'ultimo periodo, lunedì il Dragone ha imposto dazi anti-dumping fino al 35% sui prodotti chimici provenienti dagli USA. In dettaglio, il Ministro del Commercio Cheng Deming ha annunciato l'introduzione di dazi anti-dumping sull'acido adipico (i cui principali utilizzi sono come monomero per la sintesi del nylon-66 e come ingrediente farmaceutico per dare sapore ai prodotti alimentari) in entrata da Stati Uniti, Unione Europea, Corea del Sud ad una percentuale annua variabile dal 5 al 35.4% per un periodo complessivo di cinque anni. La decisione si è resa necessaria a seguito di un inchiesta che ha rivelato che "i prodotti originari da paesi come Stati Uniti e Unione Europea sono stati venduti sottocosto in Cina, arrecando sostanziali danni al settore dell'acido adipico nazionale". Si tratta di un fulmine a ciel sereno: soltanto pochi giorni fa i due paesi avevano raggiunto un accordo per non introdurre nessuna nuova misura protezionistica. Riunitasi a Hangzhou, la US-China Joint Commission on Commerce and Trade (JCCT) si era impegnata a contrastare scambi e investimenti di natura protezionista allineandosi ai risultati conseguiti durante il summit del G20. Sembra la continuazione del "tip for tap" (pan per focaccia) in risposta ai pungenti dazi (simmetricamente del 35%) che il governo statunitense aveva fissato il mese scorso sugli pneumatici cinesi, cui erano seguite le inchieste cinesi sulle componenti auto e sulla carne di pollo provenienti dagli USA. L'imminente visita del Presidente Barack Obama in Cina (prevista dal 15 al 18 Novembre) si preannuncia più impegnativa del previsto.