Prezzi uffici: Pechino più cara di New York

Prezzi uffici: Pechino  più cara di New York

Pechino, 7 feb.- Affittare un ufficio a Pechino? Costa più che a New York: lo rivela uno studio appena pubblicato della società di consulenza immobiliare Cushman & Wakefield ripreso dal quotidiano South China Morning Post e da numerosi altri media asiatici.

 

L'impennata registrata lo scorso anno nella capitale cinese non ha eguali al mondo: il dossier mostra che nel 2011 il prezzo per l'affitto di un ufficio nel distretto del business di Pechino è cresciuto del 75%, un aumento ancora più consistente del già notevole +48% registrato nel 2010.  La ricerca di Cushman & Wakefield si riferisce ai quartieri finanziari più importanti delle città esaminate: con un prezzo medio di 130 dollari al metro quadro, nella classifica degli "uffici d'oro" Pechino si situa al quinto posto, dopo Hong Kong (244 dollari), il West End di Londra(239 dollari), Tokyo(197 dollari) e Mosca (148 dollari). Nel 2010 la capitale del Paese di Mezzo era al quindicesimo posto, e in un solo anno ha scalato 15 posizioni, diventando anche la terza città asiatica della classifica dopo Hong Kong e Tokyo.

 

La statistica riflette anche la continua crescita dell'importanza dell'area Asia Pacifico, che nel 2010 ha visto i prezzi degli uffici crescere dell'8%, ai ritmi più alti del mondo. A livello globale si tratta del secondo anno consecutivo di crescita, dopo l'ondata di gelo del 2009.

 

"Nel 2011 abbiamo notato un trend in salita per i costi degli affitti degli uffici in tutte le principali città cinesi –scrive il managing director di C&W in Cina, Andy Zhang- e il processo di urbanizzazione senza precedenti e una forte crescita economica continueranno a sospingere verso l'alto la domanda. Il mercato degli uffici di Pechino e Shanghai è relativamente maturo, e la domanda di società internazionali guiderà la crescita".

 

Ma immobiliare cinese non significa solo crescita alle stelle. Accanto agli uffici del business c'è la situazione dei prezzi delle abitazioni, che continua a destare preoccupazioni: le statistiche mostrano che nel 2011 la vendita di abitazioni è aumentata del 3.9% rispetto all'anno precedente, il 4.1% in meno rispetto agli aumenti registrati nel 2010, per un volume totale di transazioni pari a 4860 miliardi di yuan (600 miliardi di euro). Contemporaneamente i prezzi continuano a scendere: secondo la società SouFun Holdings Ltd., che ha iniziato a compilare statistiche sul settore nel luglio 2010, a gennaio i costi per l'acquisto di appartamenti residenziali sono scesi in 60 delle 100 città esaminate, segnando una sequenza negativa lunga cinque mesi.

 

Il settore immobiliare cinese è da tempo sotto osservazione per un rischio bolla: a parte i cali degli ultimissimi mesi, i prezzi delle proprietà sono raddoppiati nell'arco di cinque anni e nel solo 2010 hanno registrato un aumento medio del 18% in tutta la nazione. Fin dall'aprile 2010 il governo ha lanciato numerose misure per contenere i continui aumenti, tra cui il divieto di acquisto di più di un appartamento in alcune metropoli, l'aumento obbligatorio degli anticipi da versare e alcuni esperimenti di tasse sulla proprietà.

 

a.s.

 

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