PORTAEREI PER GESTIRE DISPUTE TERITORIALI

PORTAEREI PER GESTIRE  DISPUTE TERITORIALI

Pechino, 11 ago.- La nuova portaerei servirà a gestire meglio le dispute territoriali e salvaguardare gli interessi marittimi di Pechino. Questo, in breve, è quanto si legge sul sito web del ministero della Difesa cinese. A un giorno di distanza dal primo viaggio in mare della Varyag arriva la risposta del Dragone alle domande sollevate mercoledì dagli Stati Uniti. "Ci piacerebbe ricevere qualsiasi genere di spiegazioni che la Cina voglia darci per motivare la necessità di un tale equipaggiamento" ha commentato il dipartimento di Stato americano chiedendo a Pechino di giustificare la mossa, preoccupati dalla mancanza di trasparenza sulle spese militari cinesi.


Lunga circa 300 metri, la nave è rimodellata sullo scheletro di un vascello sovietico. La costruzione, iniziata nel 1980 e voluta dalla marina sovietica non fu mai completata. Quando l'Unione Sovietica crollò il corpo arrugginito della nave fu trasportato in un cantiere navale in Ucraina e tempo dopo fu acquistato da una compagnia cinese che voleva farne un casino galleggiante a Macao.


Mercoledì il viaggio inaugurale: la Varyag è partita dal porto di Dalian, nella provincia nord-orientale di Liaoning  e poi, fatto un breve tragitto, è rientrata nel porto. Pechino di recente ha anche cercato di sminuire la funzionalità del vettore, spiegando che servirà solo a fini di formazione e ricerca. L'esercito cinese è generalmente considerato una ventina di anni arretrato rispetto a quello americano; ma nella sua prorompente crescita economica, la Cina si sta sicuramente concentrando anche nella progettazione di armi che possano smussare la potenza militare americana. A conferma di ciò i piani di Pechino: la Varyag, che in teoria dovrebbe essere usata solo come nave da addestramento sarà seguita nei prossimi anni da altre due unità completamente Made in China.

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