Pechino, 8 apr.- A partire da aprile la Cina inizierà a pubblicare i dati relativi alla crescita economica non più su base annua ma su base trimestrale. E' quanto riferisce venerdì il National Bureau of Statistics (NBS, Ufficio Nazionale di Statistica) all'agenzia di stampa cinese Xinhua. Il provvedimento, già in cantiere da lungo tempo, ha lo scopo di indicare con maggiore attendibilità l'andamento dell'economia cinese e le prospettive a medio termine, ovviando inoltre al problema, già affrontato in passato, del ritardo nel rilascio delle statistiche a causa della scarsa affidabilità dei dati. Un sistema più adeguato, promette l'NBS, che tiene conto delle variabili stagionali che caratterizzano l'economia del Dragone, quali il drastico arresto - o quanto meno il notevole ritardo - registrato nella produzione in prossimità delle vacanze per i festeggiamenti del Capodanno cinese. Ma non è tutto. L'Ufficio Nazionale di Statistica fa inoltre sapere che la pubblicazione dei dati relativi a produzione industriale, vendite al dettaglio e investimenti su beni fissi avverrà mensilmente, innovando così il vecchio sistema che prevedeva il rilascio delle statistiche ufficiali anno su anno.
"Il calcolo su base mensile riflette con più chiarezza le prospettive economiche a medio termine e consente di tracciare con maggiore precisione la pianificazione macroeconomica. Questo sistema è stato ormai adottato dalla maggior parte dei Paesi sviluppati e ben si adatta alla rapida crescita economica intrapresa dalla Cina" ha dichiarato Peng Zhilong, direttore generale dell'Ufficio Contabilità dell'Ufficio Nazionale di Statistica. Ma resta il problema derivante dall'irregolarità dell'andamento economico in alcuni particolari periodi dell'anno, fattore che richiederebbe un processo di " destagionalizzazione" e rielaborazione dei dati precedentemente raccolti.
E l'attenzione generale è ora concentrata al 15 aprile, data in cui sono attesi, oltre al bilancio del PIL per il primo trimestre, anche i dati relativi agli investimenti nel mese di marzo, alle vendite al dettaglio e - soprattutto - all'indice dei prezzi al consumo, il maggiore indicatore dell'inflazione (questo articolo).
di Alessandra Colarizi