Per Kartell il futuro riparte dal retail
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Per Kartell il futuro riparte dal retail

Per Kartell il futuro riparte dal retail

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Era partito dall'Italia «con l'angoscia nel cuore», allarmato come tutti dalle turbolenze sui mercati finanziari, dalle voci di default, dalle minacce per l'euro. Ma dopo tre settimane tra Cina, Corea del Sud, Brasile e Messico il presidente della Kartell, Claudio Luti, è tornato «stanco ma con 200 idee in testa». Perché questi Paesi, oltre che mercati su cui l'azienda di design di Noviglio (Milano) può puntare per il suo sviluppo retail, sono luoghi «effervescenti» dove, nonostante i problemi di sicurezza e le forti diseguaglianze economiche, si respira quella voglia di fare e di futuro che la nostra vecchia e stanca Europa sembra aver perduto.
«Ho trovato ovunque un grande entusiasmo per i nostri prodotti – racconta Luti –. Gli italiani sono ancora acclamati e ammirati per la loro creatività, per la capacità di innovare, nel design come nella moda». Ed è proprio questo il momento in cui giocarsi tutte le carte. Di recente Kartell ha inaugurato negozi in Brasile, Cile, Colombia, Messico e Vietnam. A breve ne aprirà a La Réunion (nell'Oceano Indiano), Cape Town (Sudafrica), Marrakesh (Marocco) e Bodrum (Turchia). «La globalizzazione è una grande opportunità per chi ha un brand e valori da trasmettere – aggiunge Luti –. Ma per cogliere il potenziale di questi Paesi dobbiamo cambiare radicalmente il sistema di vendite rispetto al passato». Una vera e propria rivoluzione copernicana: «Anni fa le grandi aziende del made in Italy potevano permettersi di aspettare che i buyer da tutto il mondo venissero qui a conoscere e acquistare i nostri prodotti. Oggi siamo noi che dobbiamo andare sui mercati e portare le nostre facce, i nostri valori».
Quando acquisì la Kartell, nel 1988, esistevano due uffici: Italia ed estero. Oggi gli uffici sono nove, uno per ogni macroaera del pianeta, dove «le strategie di vendita devono essere identiche. Dobbiamo proporre ovunque una stessa immagine del nostro marchio e presentare i nostri prodotti con le stesse modalità». Per farlo bisogna trovare i partner giusti, conoscere i competitor, avere insomma «il controllo del territorio». Perché questi Paesi cambiano con rapidità impressionante: «Sette anni fa, quando abbiamo aperto il nostro primo negozio in franchising a San Paolo, eravamo l'unico brand occidentale della strada. Oggi la concorrenza è enorme e il gusto della popolazione è cambiato ed è "pronto" per apprezzare i nostri prodotti». Servono strategie adeguate a rispondere alla «grande curiosità verso prodotti percepiti come democratici e moderni», prosegue Luti. Grazie a internet, le persone sono informate e conoscono bene il design italiano, che perciò si rivolge non più solo ai ricchi, ma anche al crescente ceto medio. Per questo uno dei problemi da risolvere è quello dei dazi, che pesano soprattutto in un mercato potenzialmente enorme come il Brasile: qui le tasse sull'importazione fanno raddoppiare il prezzo finale dei prodotti, rendendoli quasi articoli di lusso. Ma questioni del genere non possono essere affrontati dalle singole aziende: «È il Governo italiano – puntualizza Luti – che deve intervenire per trattare con i governi locali e dare alle imprese sostegno e consulenza logistica e normativa.
La Kartell, di suo, ci mette nuovi prodotti e nuove idee. A novembre ha lanciato la sedia Audrey disegnata da Piero Lissoni, mentre a breve arriverà sul mercato la lampada Taj, ideata da Ferruccio Laviani. E accanto alla riedizione di una "vecchia" icona (la poltroncina 4801 disegnata da Joe Colombo nel 1965), una nuova icona sta facendo il giro del mondo: la sedia Masters di Philippe Starck, che è già tra i bestseller del marchio. Un dinamismo che paga, stando ai dati di bilancio: persino questo difficile 2011 chiuderà in crescita (del 5%) sul 2010, che aveva registrato un fatturato di 100 milioni, di cui il 71% realizzato all'estero. L'importante, chiosa Luti, è avere chiaro che «il mercato non sa quello che vuole. Siamo noi che imponiamo un prodotto sul mercato. Se il mercato vuole qualcosa, significa che è già vecchio».
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Storia di un brand
La Kartell, azienda attiva nel design e negli articoli tecnici da laboratorio, conta un fatturato di oltre 100 milioni. Presente oggi in 124 Paesi con 125 flagship store e 2.500 negozi multimarca, fu fondata nel 1949 a Noviglio (Milano) da Giulio Castelli. Sotto la presidenza di Claudio Luti (che la rilevò nel 1988) la Kartell diventa sinonimo di design made in Italy di qualità, celebre per i suoi prodotti realizzati con materiale plastico e attraverso la collaborazione con i migliori designer contemporanei

08/12/2011
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