di Sonia Montrella
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Roma, 17 mar.- Nuovo inizio per le relazioni diplomatiche tra Cina, Giappone e Seul: i ministri degli Esteri delle tre potenze asiatiche si incontreranno sabato a Seul per la prima volta da tre anni per riavviare i meccanismi di cooperazione.
I rapporti tra Seul e Pechino sono stabili e forti, ma entrambe le potenze hanno controversie più o meno in atto con il Sol Levante. Negli ultimi anni le temperature Tokyo e Pechino si sono surriscaldate per via delle dispute per la sovranità territoriale delle isole Diaoyu/Sekaku nel Mar Cinese Orientale: un insieme di scogli disabitati ma ricchi di risorse energetiche e collocati in posizione strategica, amministrati dal Giappone e rivendicati dalla Cina.
I nodi irrisolti tra Seul e Tokyo, invece, risalgono al periodo tra il 1910 e il 1945, quando le truppe giapponesi sequestravano le donne sudcoreane – molte delle quali al di sotto dei 18 anni - per soddisfare i propri bisogni sessuali. Nel 1993 il Giappone formulò delle scuse per le cosiddette "comfort women", una dichiarazione su cui tornò lo scorso anno il premier giapponese Shinzo Abe, mitigandone la portata e irritando Seul.
Il ministero degli Esteri cinesi ha fatto sapere ieri che sabato "i rappresentanti dei tre Paesi avranno uno scambio di vedute sullo sviluppo dei rapporti" aggiungendo che Tokyo e Pechino avevano già avviato colloqui per un meeting bilaterale. Qualche giorno fa, invece, il presidente sudcoreano Park Geun-hye, ha definito il Giappone un partner importante che condivide i principi di democrazia e di economia di mercato.
17 marzo 2015
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