PECHINO INCREMENTA LA SOGLIA DI POVERTA'

Pechino, 30 nov.- La crescita dell'economia cinese appare inarrestabile ma i poveri, in Cina, sono in aumento. Non si tratta solo del crescente divario nella distribuzione della ricchezza, che apre ogni anno un solco più profondo tra i ricchi del gigante asiatico e il resto della popolazione, ma anche di un mero cambiamento nelle statistiche: il governo di Pechino ha deciso martedì di incrementare notevolmente la soglia della povertà, innalzando l'asticella che determina chi vive sotto il limite della sussistenza.

 

Quasi un dollaro al giorno: ecco il nuovo limite sotto il quale un cinese viene considerato povero. Si tratta di un incremento che quasi raddoppia la soglia di povertà fissata in precedenza e –pur mantenendosi ancora al di sotto del tetto di 1.25 dollari giornalieri fissato dalla Banca Mondiale-  riflette i cambiamenti in corso in Cina dove, dopo tre decenni di crescita continua, gli standard medi di vita sono in continuo miglioramento.

 

La vecchia soglia di povertà era stata fissata negli anni '90 e periodicamente aggiornata sulla base delle fluttuazioni della moneta, ma si trattava di un limite segnato per descrivere una nazione ancora largamente rurale e impoverita da decenni e decenni di miseria. La Banca Mondiale e numerosi think tank cinesi hanno effettuato notevoli pressioni sul governo per spingerlo a innalzare la soglia fino a un livello capace di riflettere l'allargamento della classe media che la Cina sta attraversando.

 

"Il limite precedente sottovalutava il numero dei poveri nella Cina rurale- ha dichiarato al quotidiano China Daily Wang Sangui, esperto di sviluppo delle aree rurali presso l'università Renmin- e così solo il 2.8% della popolazione delle campagne era considerato ufficialmente povero, una percentuale notevolmente inferiore rispetto a quella registrata nelle nazioni sviluppate come ad esempio gli Stati Uniti, dove i poveri sono circa il 15% del totale".

 

Come risultato del cambiamento adesso i cinesi poveri delle zone rurali sono 128 milioni, ben 100 milioni in più rispetto agli standard precedenti, 100 milioni di contadini in più che adesso si qualificano per rientrare sotto l'assistenza del governo. Pechino, inoltre, ha deciso di aumentare del 20% i fondi stanziati per la lotta alla povertà, portandoli a quota 27 miliardi di yuan (pari a circa 3.19 miliardi di euro).

 

La decisione della leadership cinese non rispecchia solamente un miglioramento negli standard di vita, ma anche l'incremento di un indicatore che lo segue passo dopo passo: si tratta dell'inflazione, che solo nel luglio scorso era cresciuta del 6.5%, segnando il livello più alto degli ultimi tre anni.

Negli ultimi mesi il costo della vita in Cina è leggermente sceso, ma si mantiene comunque oltre la soglia dell'incremento del 4% annuo entro la quale la leadership vorrebbe contenerla per la fine del 2011, tanto da costituire ancora "la priorità numero uno" del governo di Pechino.

 

di Antonio Talia

 

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