Pechino, 2 mag.- La Cina nel corso dell'anno aumenterà sensibilmente il numero di navi e uomini a disposizione della Guardia Costiera per assicurare "la salvaguardia dei diritti marittimi e la completa applicazione della legge nelle acque territoriali cinesi": lo riferisce il vicedirettore della Guardia Costiera cinese Sun Shuxian in un lungo articolo pubblicato quest'oggi sul quotidiano ufficiale People's Daily (Renmin Ribao).
"Nel 2011 assumeremo più di mille nuove guardie, portando così l'organico a oltre 10mila persone - ha dichiarato Sun- e nel giro di cinque anni allargheremo la flotta con altre 36 navi da pattuglia, che si aggiungeranno alle 300 che sono già in nostro possesso. Inoltre, installeremo nuovi, moderni equipaggiamenti su ogni imbarcazione, per migliorare le capacità di pattugliamento".
Le ragioni del rafforzamento? Sun Shuxian non ne fa un mistero: "L'aumento della capacità è necessario per gestire un crescente numero di dispute territoriali". A settembre dell'anno scorso la Marina giapponese arrestò l'equipaggiamento di un peschereccio cinese accusato di sconfinamento delle acque territoriali, provocando la peggiore crisi degli ultimi anni tra i due paesi (questo articolo). L'episodio avvenne al largo delle isole Diaoyu-Senkaku, un arcipelago conteso tra Pechino e Tokyo, ricco di risorse energetiche. E dopo il Mar Cinese Orientale, a marzo sono tornate in scena anche le controversie nel Mar Cinese Meridionale, dove le Isole Spratly – anch'esse ricche di gas e petrolio- vengono reclamate in tutto o in parte da Brunei, Taiwan, Malaysia, Vietnam e Filippine, mentre la Cina afferma la sua completa sovranità territoriale su tutta l'area (questo articolo) . Il nuovo incidente, provocato dalla decisione delle Filippine di eseguire una serie di trivellazioni in un'area contesa, ha condotto a un confronto tra le navi delle due nazioni e all'intervento dell'aeronautica di Manila. Tanto la Cina che le Filippine hanno successivamente portato la controversia all'attenzione dell'ONU.
L'annuncio della Guardia Costiera giunge in un momento di crescente dinamismo della Marina cinese. A dicembre il comandante delle forze USA nel Pacifico Robert Willard aveva annunciato la fase operativa del Dong Feng-21D, il "Vento dell'Est", un potente missile balistico con una gittata di 3mila chilometri capace teoricamente di affondare le portaerei USA. Ad aprile è stata diffusa la notizia dell'imminente consegna della prima portaerei cinese, modellata sulla sovietica Varyag.di Antonio Talia
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