Pechino al bivio del libero mercato

Gli economisti la chiamano "trappola del reddito medio". Come accaduto ad alcune nazioni dell'America latina di prima industrializzazione, scatta inesorabilmente quando in un Paese emergente la diffusione del benessere finisce per bloccare la crescita economica.
Dopo vent'anni di espansione del prodotto interno lordo a due cifre, avverte la Banca Mondiale, oggi anche la Cina rischia di cadere in questa micidiale tagliola. A differenza di Messico, Brasile e Argentina, però, il gigante asiatico ha ancora lo spazio per sfuggire alla triste alternanza di sviluppo e stagnazione. Basterebbe ridurre drasticamente il peso eccessivo dell'economia di Stato per creare più spazio all'impresa privata, suggerisce la Banca Mondiale.
Pechino è a un bivio: da un lato, c'è la strada che porta a un sistema dominato dai monopoli e dagli oligopoli pubblici; dall'altro, c'è quella che conduce verso il libero mercato e la concorrenza allargata. Toccherà alla nuova leadership cinese, che salirà al potere nella primavera 2013, decidere da che parte andare.

24/02/2012