CdV, 24 mag. - Nella festa di Santa Maria Ausiliatrice, patrona della Cina, il Papa si e' unito ai cristiani di tutto il mondo che oggi pregano per la comunita' ecclesiale di questo grande paese con il quale la Santa Sede spera di poter presto normalizzare i rapporti. Per questo ha voluto dedicare la messa di oggi alla Domus Santa Marta ai cristiani cinesi e ha presentato ai fedeli presenti un "piccolo trattato sulla santita'" che puo' rappresentare un'indicazione utile anche nel contesto particolare del dialogo che riprende con Pechino. La vera santita', ha affermato il Pontefice, e' quella "di tutti i cristiani", "quella che dobbiamo fare tutti i giorni" e bisogna per questo avere un comportamento irreprensibile davanti a Dio. Questo, ha sottolineato Francesco, "e' un cammino che devo fare io: non puo' farlo un altro nel mio nome. Io posso pregare perche' quell'altro sia santo, ma il cammino deve farlo lui, non io". Secondo Francesco, "il Regno dei Cieli e' per quelli che hanno coraggio di andare avanti" e il coraggio, ha sottolineato, e' mosso dalla "speranza". Il coraggio che spera "in un incontro con Gesu'".
Infine, Francesco ha ribadito la centralita' del tema della conversione, invitando, come fece Pietro con i suoi interlocutori, "a non conformarsi ai desideri di un tempo" spronandoli a cambiare da dentro il proprio cuore. Bergoglio ha sottolineato, inoltre, come non servano "grandi penitenze e bastonate", ma "conversioni piccole e quotidiane", per esempio non sparlando di un'altra persona, "mordersi un po' la lingua" per non criticare il proprio vicino, proprio perche' "il cammino verso la santita' e' semplice" fatto, ogni giorno, di piccoli grandi gesti. "La santita' - ha poi concluso - non e' un regalo, non si compra e non si vende, ne' se la guadagnano le migliori forze umane; ma si deve conquistare camminando in modo irreprensibile alla presenza di Dio, con coraggio, speranza, grazia e conversione".
24 MAGGIO 2016
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