Shanghai, 16 nov. - Hillary Clinton chiama a raccolta le imprese statunitensi per il padiglione Usa all'Expo di Shanghai 2010: "Questo è il momento di unirsi ai nostri sforzi, abbiamo intenzione di mettere insieme la più forte squadra possibile" ha dichiarato il segretario di Stato, in visita nella capitale economica cinese al seguito del presidente Barack Obama. Gli Stati Uniti, nel luglio scorso, sono stati l'ultimo tra i paesi più importanti a confermare la loro partecipazione a quella che si annuncia come la più grande Esposizione Universale di tutti i tempi, per la quale le autorità cinesi prevedono un accesso di oltre 70 milioni di visitatori. A mettere in forse il padiglione americano - il cui costo dovrebbe aggirarsi intorno ai 60 milioni di dollari - era stata la mancanza di finanziamenti: a differenza di quelle di altre nazioni, le norme statunitensi impediscono che le spese dell'Expo vengano sostenute con fondi statali, e una commissione privata approntata dall'amministrazione precedente aveva registrato numerosi problemi nel raccogliere dalle compagnie USA le somme necessarie. La situazione si è sbloccata intorno al marzo scorso quando, alla conferma della partecipazione della General Electric, sono seguite quelle di Dell Inc., 3M. Co, Wal Mart e Boeing. L'ex ambasciatore statunitense a Singapore Frank Lavin, attualmente a capo della commissione, ha dichiarato che finora sono stati raccolti 47 milioni di dollari e si è detto "ottimista" sul raggiungimento del traguardo in tempi brevi. "Ringrazio pubblicamente i sottoscrittori per il supporto che stanno fornendo al rafforzamento delle relazioni tra Stati Uniti e Cina" ha detto Hillary Clinton: una mancata partecipazione americana all'Expo raffredderebbe inevitabilmente il barometro dei rapporti tra le due sponde del Pacifico.