Opportunità cinesi per le Pmi italiane
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Opportunità cinesi per le Pmi italiane

Opportunità cinesi per le Pmi italiane

IL CREDITO DIFFICILE
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È arrivata di soppiatto, a Milano, una dozzina di anni fa, aprendo una sede un po' grigia ma ben piantata nel salotto buono della finanza, a due passi dal Teatro alla Scala.
L'obiettivo dichiarato di Bank of China, il gigante del credito cinese, all'epoca erano soprattutto i connazionali immigrati in Italia, avvezzi più al credito informale impastato di guanxi, le relazioni amicali, che a bussare allo sportello di una banca vera e propria.
Ma in questi anni è successo di tutto, dall'ingresso della Cina nella Wto alla conquista dei mercati esteri con gli investimenti del fondo sovrano China investment corporation, quindi la campagna che Bank of China si appresta a lanciare anche in Italia con servizi in renminbi, la moneta cinese (dal conto corrente alle rimesse al trade finance), non dovrebbe destare meraviglia.
Eppure fa specie, inutile negarlo, che nel mirino della banca cinese che vanta la più grande dote di moneta circolante in patria, siano le piccole e medie imprese italiane. Le quali, davanti alla stretta creditizia degli istituti di casa nostra, in balìa della crisi finanziaria mondiale, potrebbero trovar riparo all'ombra del biglietto rosso con l'effigie di Mao Tse Dong.

15/11/2011
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