Pechino, 17 nov. - Dal clima alla non-proliferazione; dalla valutazione dello yuan alla crisi economica: tanti i temi affrontati da Barack Obama e Hu Jintao davanti a un esercito di giornalisti che attendevano i due leader nella Grande Sala del Popolo di Piazza Tiananmen, ma niente domande dai media. Obama e Hu hanno tenuto due discorsi della durata di 15 minuti ognuno, nel
corso del quale hanno toccato i punti salienti del dialogo in corso tra Cina e Stati Uniti. Simile lo stile (entrambi in abito scuro e cravatta bordeaux), radicalmente diverso l'approccio (Obama guardava verso il suo omologo cinese mentre questi teneva il suo discorso; Hu Jintao fissava la platea). Sul versante politico i due hanno affermato di condividere diverse visioni, a partire dalla non proliferazione nucleare: "siamo d'accordo sul fatto che l'Iran deve dimostrare che il suo programma nucleare ha fini esclusivamente energetici" ha detto Obama "altrimenti ci saranno delle conseguenze", mentre sull'altro scacchiere a rischio, la penisola coreana, entrambi i leader sostengono con vigore la ripresa dei dialoghi a sei con la Corea del Nord. Altro fronte comune quello per sostenere il ruolo sempre maggiore del G20 - pronto a soppiantare il vecchio forum del G7 - nel quale i paesi emergenti come la Cina interpretano un ruolo di primo piano. "Entrambe le parti affermano l'integrita' territoriale dell'altro e si impegnano a non alterarla in nessun modo" ha detto Hu Jintao "e questo vale tanto per Taiwan che per altre questioni". Ma probabilmente affermare che ci si trovi davanti alla presentazione dell'agenda del cosiddetto G2 Cina-Stati Uniti di cui si parla da tempo e' prematuro: le differenze permangono, ovviamente, su numerose questioni. Barack Obama, pur confermando l'aderenza degli Usa alla "One China Policy", ha riaffermato la necessita' di un dialogo con il Dalai Lama - mai nominato direttamente da Hu Jintao - e la tradizionale politica statunitense collegata al Taiwan Relations Act. "Non crediamo che il rispetto dei diritti umani sia un'esclusiva prerogativa del popolo americano" ha detto inoltre il presidente degli Stati Uniti "ma che si tratti di un valore universale. Inoltre, gli Stati Uniti non credono nel successo di un Paese a scapito di
un altro e danno il benvenuto al ruolo che sta assumendo la Cina". Hu Jintao ha sottolineato i miglioramenti nella partnership "da quando si e' insediata la nuova amministrazione". "Anche se ci sono molte differenze" ha concluso il presidente cinese "ed e' normale il disaccordo su diverse questioni, ci impegniamo entrambi affinché non venga mai meno il reciproco rispetto".
Antonio Talia