Pechino, 30 giu.- In Cina il 2011 è l'Anno del Coniglio, ma rischia di essere ricordato anche come l'anno del maiale a peso d'oro, visti i record che stanno raggiungendo i prezzi della carne preferita dai cinesi: secondo le statistiche pubblicate mercoledì dal ministero del Commercio di Pechino, la scorsa settimana il prezzo medio di un chilogrammo di carne suina ha quasi raggiunto i 25 yuan (2.6 euro), un sorprendente 70% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
I dati elaborati da soochu.com - un sito che riporta la situazione del mercato appoggiandosi a circa 3mila fonti sparse in tutta la Cina - mostrano che il prezzo medio dei maiali venduti per la macellazione ha raggiunto ieri quota 19.26 yuan (2.05 euro), un sorprendente 85% in più rispetto alla stessa settimana del 2010.
Le statistiche diffuse dal governo nella giornata di mercoledì sono in contrasto con quelle pubblicate da soozhu.com il 21 giugno scorso, quando secondo il sito del settore un chilo di carne di maiale costava già in media 27.67 yuan (quasi tre euro) e il bestiame vivo avrebbe raggiunto quota 18.57 yuan al chilo (poco più di due euro). Che ad avvicinarsi di più alla media reale siano le elaborazioni di soozhu.com o quelle del ministero del Commercio, la sostanza non cambia: a giugno il costo della carne di maiale ha raggiunto un nuovo record, superando i risultati da guinness che risalivano al 2008.
"I prezzi continueranno a salire almeno fino alla fine dell'anno" aveva dichiarato la scorsa settimana al quotidiano di stato China Daily Zhu Baoliang, economista del Centro Informazioni Statale, un think-tank del governo cinese.
In Cina il maiale costituisce circa il 65% del consumo totale di carni: secondo i dati illustrati il 21 giugno da Feng Yonghui - analista di soozhu.com - , le ragioni dei rincari vanno rintracciate negli aumenti del mais, che rappresenta circa il 60% del mangime per i suini e a marzo ha toccato un nuovo record.
"Data l'importanza della carne di maiale nella dieta cinese, questi aumenti rischiano di innescare un incremento dei prezzi di cereali e verdure, visti come un'alternativa alimentare" ha dichiarato Feng Yonghui al China Daily.
Secondo quanto riportato da diversi altri media locali, la situazione sta innescando una vera e propria corsa degli operatori del settore, che si stanno spostando attraverso il paese nelle regioni dove si registrano prezzi leggermente inferiori alla media per acquistare grossi stock da ridistribuire altrove. "In un primo momento si sono mossi verso le province centrali come l'Henan e l'Hubei- ha dichiarato ancora Feng -, mentre adesso sembra che si stiano spostando in massa verso il nordest".
Gli esorbitanti aumenti dei costi della carne di maiale riflettono un fenomeno più vasto, l'ondata inflattiva che da mesi attanaglia l'intera Cina: i dati ufficiali del governo pubblicati a metà giugno mostravano che nel mese di maggio l'indice dei prezzi al consumo è cresciuto del 5.5% rispetto allo stesso periodo del 2010, segnando il livello più alto degli ultimi 34 mesi (questo articolo). Nei mesi precedenti le cose non erano andate molto meglio: a marzo l'inflazione era cresciuta – sempre secondo i dati ufficiali - del 5.4%, mentre ad aprile aveva registrato una lievissima flessione, crescendo "solo" del 5.3%; comunque sempre al di sopra della soglia del 4% entro la quale il governo vorrebbe contenerla per il 2011.
E a giugno la "tigre dell'inflazione"- come l'ha definita il primo ministro Wen Jiabao - potrebbe continuare a mordere: in un comunicato diffuso la settimana scorsa dalla Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme – il più importante organo di pianificazione economica del governo cinese - si prevedeva che alla fine del mese l'aumento dell'indice dei prezzi al consumo potrebbe crescere ancora, oltre il +5.5%.
In alcuni commenti pubblicati recentemente un ricercatore autorevole come Zhang Zhuoyuan - economista dell'Accademia Cinese di Scienze Sociali, il più importante think-tank cinese - aveva dichiarato che l'inflazione potrebbe toccare il 6% nel mese di giugno, predicendo anche che la media annuale si attesterà intorno al 5%.
di Antonio Talia
Nella foto, Chen Wenling, Happy Life N.8
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