NUOVO FARMACO ANTI-SONNO PER L'ESERCITO CINESE

Pechino, 18 ott.- La scorso 14 ottobre si è tenuta a Pechino una cerimonia per il sessantesimo anniversario dell'Accademia Militare di Scienze Mediche cinese. L'istituto è uno dei principali centri di ricerca medica in Cina, secondo solo alla sua versione civile controllata dal Ministero della Difesa.
In occasione dell'evento, accogliendo le felicitazioni di rito del presidente Hu Jintao – che, secondo l'organigramma statale cinese, è anche comandante in capo delle forze militari – gli scienziati dell'Accademia hanno presentato centinaia di nuove scoperte nel campo della medicina applicata.
Tra queste, racconta il South China Morning Post, ha fatto particolarmente scalpore anche sulle reti nazionali l'annuncio di una nuova pillola anti sonnolenza che permetterebbe alle truppe della Repubblica popolare di rimanere vigili e attenti senza assopirsi per una durata di tre giorni e tre notti.
La ricetta del nuovo medicinale, chiamato Night Eagle, rimane comprensibilmente top-secret, assieme agli effetti collaterali, ma gli intenti dichiarati dell'utilizzo di queste nuove pillole sembrerebbero prevalentemente non bellici: "Le nostre truppe avranno bisogno di rimanere sveglie per lunghi periodi – ha spiegato il ricercatore dell'Accademia Wang Lin al quotidiano di Hong Kong – mantenendo però le abilità cognitive durante missioni di ricerca e soccorso in caso di terremoti, inondazioni o speciali missioni militari".
L'Esercito popolare di liberazione, con quasi 2,3 milioni di truppe attive, è l'esercito più numeroso del mondo e in Cina, oltre alle tradizionali mansioni militari, svolge anche le veci della nostra Protezione Civile, fornendo soccorso immediato nelle zone colpite da calamità naturali (memorabile in questo senso il dispiegamento di forze in elicottero per raggiungere dopo poche ore i territori isolati dal terremoto di Wenchuan nel 2008).
Ogni anno le cifre ufficiali divulgate da Pechino in riferimento agli investimenti militari sono oggetto di critiche e polemiche a livello internazionale, provenienti specialmente dal Pentagono.
Nel marzo del 2011 il governo cinese ha annunciato che gli investimenti nella Difesa si sarebbero attestati sui 91,5 miliardi di dollari, una cifra che gli esperti di Washington giudicarono pesantemente ritoccata al ribasso, anche basandosi sugli indubbi progressi tecnologici raggiunti dalla Cina in ambiti legati al settore militare quali la tecnologia aerospaziale e lo sviluppo di supercomputer, la presenza di truppe cinesi in missioni di peacekeeping sotto l'egida dell'Onu nell'africa centrale e le costanti missioni di scorta che la Marina cinese opera nei pressi dello stretto di Aden, lembo di oceano spesso teatro di scorribande dei famigerati pirati somali.
Ad onor del vero, il bilancio dichiarato da Pechino è secondo solo a quello proprio degli Stati Uniti, che per il 2011/2012 hanno stanziato fondi per la Difesa pari a 553 miliardi di dollari, quasi sette volte tanto la Cina, e anche nella lotta al sonno gli scienziati cinesi sembrano relegati al ruolo di eterni secondi.
Sembra infatti che i ricercatori del Pentagono, basandosi sul medicinale anti sonnolenza più comune tra le truppe occidentali – il Modafinil – intorno al 2000 abbiano sintetizzato una pillola in grado di tenere sveglie le truppe per sette giorni e sette notti.
di Matteo Miavaldi
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