Pechino, 3 set.- Confini indefinibili, controversie politiche e religiose, accessi a regioni dai nomi esotici come Aksai Chin e Arunachal Pradesh: non sono gli ingredienti di un romanzo d'avventura scritto alla fine dell'800 o giù di lì, ma fattori di inabilità che stanno generando tensioni tra Cina, India e Pakistan nelle ultime settimane. "Non ci sono truppe cinesi presenti in Kashmir": la riposta fornita ieri ai giornalisti dalla portavoce del ministero degli Esteri di Pechino Jiang Yu è secca e stizzita. "Qualcuno sta cercando di mettere in piedi delle montature per distruggere le relazioni tra Cina, India e Pakistan, ma si tratta di tentativi che non porteranno a nulla".
Il riferimento è evidente: la scorsa settimana il New York Times aveva pubblicato un articolo firmato da Selig Harrison, direttore dell'Asia Programme del Center for International Policy, secondo il quale tra i 7mila e gli 11mila soldati dell'Esercito di Liberazione Popolare cinese sarebbero attualmente dislocati nella zona del Kashmir controllata dal Pakistan, con la missione di costruire un lungo tratto ferroviario e, forse, scavare 22 tunnel destinati a un oleodotto Cina-Iran. La tesi di Harrison – secondo la quale
La scorsa settimana
Ma che cosa sta succedendo esattamente al confine tra le tre nazioni asiatiche? Le frontiere tra Cina, India e Pakistan, in realtà, sono da contestate da sempre. Due delle tre guerre combattute tra Nuova Delhi e Islamabad hanno avuto per oggetto proprio la provincia del Kashmir e si sono concluse con il controllo della zona centromeridionale da parte indiana (Jammu Kashmir) e di quella nordoccidentale da parte pakistana (Aree Settentrionali e Azad Kashmir), una soluzione contestata da entrambe le nazioni. Ma in quest'area neanche il confine tra India e Cina –
Regioni e controversie sconosciute o dimenticate in occidente continuano a rivestire una grande importanza in questa regione strategica dell'Asia; malgrado Cina e India abbiano inaugurato nel 2005 un meccanismo di risoluzione del contenzioso, infatti, attraverso l'Aksai Chin cinese passa l'unica strada di collegamento tra Tibet e Xinjiang accessibile in ogni periodo dell'anno. L'Arunachal Pradesh indiano, invece, è uno dei rifugi tradizionali per gli esuli tibetani ed è ambito dalla Cina per la sua funzione di corridoio strategico verso Bangladesh e Golfo del Bengala. Ma se in entrambi i casi si tratta di territori desolati e situati ad altissima latitudine, il caso della sezione contesa tra India e Pakistan è un po' diverso: il Kashmir controllato dai pakistani riveste un ruolo strategico molto importante per i cinesi perché è qui che corrono le linee di comunicazione che trasportano merci e petrolio tra
È proprio in quest'area che
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