Shanghai, 7 mag. – L'Expo festeggia domani il primo compleanno, già una settimana è trascorsa dall'inaugurazione del primo maggio scorso; tuttavia lo sguardo di organizzatori e visitatori non è rivolto all'indietro, ma è proiettato verso il futuro, in particolare agli eventi in programma per la prossima settimana. L'euforia delle giornate iniziali, la smania di sapere a quanto ammontano il numero dei visitatori sta scemando. Forse perché il bilancio iniziale è di molto inferiore alle aspettative, con un totale di 902,300 visitatori in 6 giorni (mentre la media giornaliera richiesta per raggiungere l'ambito traguardo di 70milioni di visitatori ne richiederebbe circa 380,000 al giorno), e quindi si preferisce non mettere il dito nella piaga; forse perché i riscontri del pubblico sono comunque altamente positivi e quindi non c'è ragione di piangersi addosso (oggi il China Daily titolava "Meno presenze, Expo più facile"), forse semplicemente perché, oltre ai numeri, le attività proposte dalla manifestazione sono davvero tante. "7 giorni per 7 spettacoli", ecco una veloce carrellata di quanto verrà proposto a partire da domani.
Sabato 8: è il padiglione canadese ad aprire le danze. Per celebrare la propria inaugurazione, ospita una serata di gala durante la quale ci saranno ben quattro esibizioni: la prima dell'orchestra sinfonica di Shanghai e del pianista Alain Lafvre (sotto la direzione di Jean Philippe Tremblay), la seconda della vocalista e pianista Marie-Jo Thério, la terza della compagnia Red Sky Performance e infine la quarta del Cirque du Soleil.
Domenica 9: è di scena il Giappone. L'evento si svolge all'interno della cornice (di cui segna l'apice) del Festival di Cultura Giapponese in corso presso la Yu Fashion City (168 Fangbang Road M) e permetterà ai partecipanti di familiarizzare con la cultura e l'arte giapponese, dalla tradizione alla contemporaneità, prevedendo corner sulla realizzazione dei fiori di carta e sulla cerimonia del tè e altri sui personaggi dei cartoni animati più in voga, come Hello Kitty o Doreamon.
Lunedì 10: è la volta della China's Disabled People's Performing Art Troupe, sulla quale si alzerà il sipario della Expo-Center Conference Hall.
Martedì 11: è la Spagna a riempire il palinsesto, con l'apertura di una mostra nei locali della Shanghai Urban Planning Exhibition Hall (100 Renmin Avenue). L'installazione comprende 45 opere d'arte provenienti dall'Istituto Valenciano de Arte Moderno, tra cui alcuni capolavori di alcuni grandi maestri della pittura spagnola, tra cui Picasso, Miro e Dominguez.
Mercoledì 12: riflettori puntati sulla città di Tianjin. In numerose piazze all'interno del parco Expo e in altrettanti hotel disseminati nella città saranno organizzati degli eventi tematici che offriranno l'opportunità di conoscere e apprezzare diversi prodotti dell'artigianato locale.
Giovedì 13: la parola passa ai contadini, lo slogan dell'Expo "Better City, Better Life" si trasforma in "Peasant – Making a Better City, a Better Life". Sono queste le parole con cui Cai Guoqing – artista contemporaneo e coreografo della cerimonia pirotecnica con cui si erano aperte le Olimpiadi Pechino 2008 – commenta l'esposizione "Peasant da Vinci" (raccolta di aerei, sottomarini e robot tutti realizzati da semplici agricoltori) che apre i battenti presso Il Rockbund Art Museum (20 Huqiu Road).
Venerdì 14: in chiusura di settimana, lo spettacolo "Four Musician of Bremen" (un classico dei fratelli Grimm) frutto della collaborazione tra l'omonima città tedesca e la gemellata città cinese di Dalian (Cina nord-orientale, provincia del Liaoning).
Dopo aver ricordato quali spettacoli e eventi movimenteranno le visite al di fuori dei padiglioni, un'altra nota di colore su cui soffermarsi sono le 'divise' indossate dallo staff e dai volontari dei 192 paesi e delle 48 organizzazioni internazionali partecipanti. 'L'abito non fa il monaco, ma la classe non è acqua': si potrebbero riassumere così i commenti espressi dai visitatori intervistati sull'abbigliamento degli addetti ai lavori. Su tutte le uniformi, spicca quella italiana: giacca fucsia, camicia bianca (presto in arrivo anche le polo), gonna/pantaloni a quadri color grigio acciaio, borsa e scarpe, tutto griffato PRADA . "Penso che la tenuta dello staff del padiglione italiano sia la migliore, l'abbinamento della giacca rosa sui pantaloni a quadri ben esemplifica lo stile italiano"; "Personalmente, preferisco le uniformi del padiglione italiano. Mi piacciono i colori brillanti, ho notato le divise rosa non appena sono entrato nel padiglione": ecco come le giovani generazioni cinesi si esprimono in materia. E se l'Italia fa tendenza, riscuotono successo anche le divise svedesi (firmate H&M e realizzate con materiali adattati all'ambiente, come bottiglie di polietilene o indumenti riciclati), quelle olandesi (anche queste 100% organiche), quelle svizzere, austriache, polacche e tedesche. Il qipao (il tradizionale abito femminile risalente alla dinastia Qing), i colorati e ricamati abiti tradizionali delle minoranze etniche che caratterizzano il padiglione cinese sembrano invece essere 'passati di moda'. L'erba del vicino è sempre più verde, ma alcuni volontari italiani sembrano un po' insofferenti nelle loro divise a causa del forte caldo. "Per apparir belli, bisogna soffrire", ma a quanto sembra, ne vale comunque la pena.
di Giulia Ziggiotti