Ningbo, 21 mag. - In Cina da secoli il 13 e il 17 sono considerati inoffensivi. Il 4 (in cinese si pronuncia "si" con il quarto tono) invece è un numero molto rognoso perché in mandarino si pronuncia come una brutta parola (se pronunciato con il terzo tono, "si" significa morte, ndr). Mi pare di poter dire che i cinesi siano piuttosto scaramantici, o almeno mi sembra che nel loro ateismo esistano numerose credenze para scaramantiche.
L'estate è arrivata, le lezioni sono finite e sono fuggito in Europa per conferenze e seminari. Lunedì prossimo iniziano gli esami, poi le vacanze. Due settimane fa si è inaugurata l'Esposizione Universale di Shanghai ma ero in volo verso ovest. Avevo ricevuto l'invito per l'inaugurazione dal consolato Italiano in quanto iscritto all'AIRE, un piccolo gesto molto apprezzato che mi ha fatto sentire parte di una comunità.
Prima di volare in Francia e in Finlandia ho trascorso il fine settimana a Pechino per il primo maggio. Dovevo recuperare in qualche modo il non aver potuto festeggiare adeguatamente la liberazione il 25 aprile scorso; e così ho trascorso la giornata internazionale del lavoro in piazza, con la mia buona bandiera rossa.
L'effetto Cina si è fatto sentire. Rennes, Parigi ed Helsinki mi sono sembrate ancora più belle. Per non parlare delle coste della Normandia e delle foreste della Finlandia orientale.
Ho trascorso queste due settimane europee pensando alla diversità con la Cina, ogni sguardo era uno spunto di riflessione. L'acqua potabile dal rubinetto, le ostriche e i frutti di mare crudi della Bretagna, lo stile, l'architettura e la vita parigina, i laghi incontaminati e le saune a legna, il welfare europeo, le buone maniere a tavola, la stampa libera, le elezioni, il rispetto per l'ambiente, la ricchezza, l'antichità, la stratificazione della diversità, l'eleganza, il mare blu, il cielo azzurro, etc.
Il casino cinese ti fa apprezzare l'Europa ma si fa anche rimpiangere essendo tutto sommato la mia nuova quotidianità e la mia nuova casa. Da un po' non sento la pulsazione della crescita cinese che vicino casa mia si manifesta con il rumore delle battipalo che costruiscono le fondazioni dei nuovi palazzi. TUN-TUN-TUN. Di giorno e di notte.
TUN-TUN-TUN. Di sabato e di domenica. TUN-TUN-TUN. E' un rumore a tratti spaventoso, a tratti rassicurante e intrigante. Case. Uffici. Torri. Fabbriche.
Passeggiando nella capitale più silenziosa d'Europa penso ai rumori della costruzione di un nuovo edificio per la ricerca nel campus di Ningbo. Nel frattempo i colleghi finlandesi mi parlano della privatizzazione delle loro università: nuovi vincoli finanziari, incentivi, licenziamenti, chiusure, accorpamenti tra atenei e istituti.
Con un certo stupore riparto oggi verso Est felice di tornare a "casa". Contento del lavoro e delle opportunità che mi attendono, ancora curioso di quello che resta da scoprire. Pronto per tornare nella bella Europa con nuovi progetti quando sarà giunto il momento.
Boandi.
Andrea Bernardi, lecturer in Organisational Behaviour presso The University of Nottingham, China Campus, Ningbo.
La rubrica "Lettere dalla Cina" ospita gli interventi di giovani italiani che vivono e lavorano in Cina, offrendo spunti di vita quotidiana e riflessioni originali. Andrea Bernardi, Corrado Gotti Tedeschi, Elisa Ferrero e Gianluca Morgese.
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