Niente iPad per la Cina

di Eugenio Buzzetti
Pechino, 14 feb.- Niente iPad per la Cina. Il sequestro dei primi tablet della Apple è cominciato in quattro province cinesi. Dopo la vittoria in tribunale nel dicembre scorso di una società di Shenzhen, la Proview Technology, contro il colosso di Cupertino sull'utilizzo esclusivo in Cina del marchio iPad, i primi sequestri di tablet hanno colpito le province cinesi di Jiangsu, Shandong, Hebei e Hunan facendo sparire dagli scaffali dei rivenditori le celebri tavolette prodotte dall'azienda di Steve Jobs. Non solo: la Proview minaccia di proibire la vendita del tablet Apple in intere zone della Cina. "Ci stiamo attivando -spiega Xie Xianghui, avvocato dell'azienda di Shenzhen- per chiedere alle dogane cinesi di bloccare le importazioni di iPad". La richiesta, per ora solo in fase di preparazione, come specificato dal legale della Proview, potrebbe riguardare solo alcuni luoghi di transito merci senza il coinvolgimento dell'amministrazione complessiva delle dogane cinesi. Un primo giro di sequestri si era già verificato, però, giovedì scorso, e aveva colpito Shijiazhuang, capitale dello Hebei, la provincia che circonda Pechino.
La controversia legale tra il colosso di Cupertino e la Proview di Shenzhen si era conclusa nelle scorse settimane e vedeva la Apple contrapposta alla Proview Technology, gruppo con sede a Shenzhen, che rivendicava il diritto a usare il nome iPad per i suoi prodotti. Il gruppo cinese aveva registrato il nome nel 2001. La Apple, invece, aveva acquistato il diritto a usare il nome iPad da una azienda affiliata alla Proview Technology di Shenzhen, la Proview Taipei, che aveva registrato il nome in diversi Paesi nel 2000. La Proview di Shenzhen rivendicava di essere, però, l'unica proprietaria del nome in Cina.
Un tribunale cinese aveva poi respinto nel dicembre scorso la denuncia della Apple che accusava la Proview di Shenzhen di violare il copyright del celebre tablet. Secondo la corte, l'azienda di Shenzhen non è vincolata all'accordo sancito nel 2009 tra la Apple e la Proview Taipei in base al quale l'azienda di Taiwan trasferiva il marchio iPad al colosso di Cupertino per 35mila sterline, circa 54.700 dollari.
Il mese scorso, ha ricordato il legale della Proview di Shenzhen, Xie Xianghui, il gruppo di Shenzhen aveva presentato un esposto per violazione del copyright tramite il suo ufficio commerciale di Pechino. La compagnia aveva chiesto alle autorità di indagare su possibili violazioni e di distruggere materiali promozionali che violassero il copyright. Le località in cui si sarebbero tenute le indagini non erano, però, state rivelate.
Il colosso di Cupertino ha cinque punti di vendita in Cina: tre nella capitale, Pechino e due a Shanghai, più altri rivenditori nei centri minori.
La Shenzhen Proview Technology è associata alla Proview International Holdings, la compagnia produttrice di schermi LCD, con sede a Hong Kong. Nel corso degli anni, i prodotti a marchio Apple hanno generato in Cina fenomeni di isteria collettiva e frequenti tentativi di clonazione. Nelle scorse settimane, la decisione all'ultimo minuto della Apple di posticipare l'uscita in Cina dell'iPhone 4S aveva scatenato la rabbia dei fans che per ore durante la notte avevano atteso davanti al punto vendita pechinese di potere acquistare il celebre smartphone.
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