Pechino, 11 lug.- La Nestle punta sui mercati emergenti, in particolare sulla Cina, con l'avvio dei negoziati per l'acquisizione del 60% di Hsu Fu Chi, una delle maggiori compagnie cinesi del settore dolciario. Il colosso alimentare svizzero ha offerto 1,4 miliardi di franchi (1,2 miliardi di euro) per l'acquisto della quota di maggioranza della compagnia cinese, con l'obiettivo di espandere così la sua presenza all'interno del mercato cinese. In base all'accordo, la Hsu Fu Chi manterrà il 40% delle azioni, mentre l'attuale presidente e fondatore della compagnia, il taiwanese Hsu Chen, resterà nel consiglio di amministrazione.
La compagnia, fondata nel 1992 a Dongguan, nella provincia di Guangdong e quotata sulla piazza di Singapore, venderà il 16,48% delle azioni alla Nestle, la quale acquisterà il restante 43,52% dagli azionisti di Baring Private Equity e Arisaig. Secondo gli analisti, si tratta di una mossa vantaggiosa per la compagnia svizzera, in grado così di sfruttare la fama del brand cinese tra i consumatori e l'ottima catena di distribuzione sul territorio. "La domanda nel settore dei consumi in Cina segue un andamento positivo", afferma Dan Bin, gestore di fondi di investimento di base a Shenzhen, per cui una presenza più incisiva nei mercati delle economie emergenti può compensare la diminuzione della domanda nei Paesi sviluppati, come Usa ed Europa.
Tuttavia, benché si abbiano già informazioni sui termini dei negoziati tra le due compagnie, occorrerà attendere dai tre a i cinque mesi per sapere in via definitiva se la costituzione della joint-venture andrà a buon fine. L'accordo, infatti, deve ricevere l'approvazione del Ministero del Commercio cinese, della Corte della isole Cayman - presso cui la compagnia è registrata -, e degli azionisti di Hsu Fu Chi, secondo quanto dichiarato dal portavoce della compagnia cinese, Christine Sun.
Si teme, a tal proposito, un cambio di programma dell'ultima ora, a causa dei recenti fallimenti di trattative di acquisizione di compagnie cinesi da parte di imprese estere. Gli investitori temono che possa ripetersi quanto accaduto nel 2009, quando i piani regolatori cinesi hanno bloccato l'offerta da 2,3 miliardi di dollari di Coca Cola per l'acquisizione di Huiyuan, compagnia produttrice di succhi di frutta. "E' comprensibile che il governo cinese voglia cercare di proteggere i marchi cinesi", afferma Shaun Rein, direttore del China Market Research Group, secondo il quale, però, il caso dell'acquisizione di Hsu Fu Chi da parte della Nestle presenterebbe maggiori sicurezze, in quanto la compagnia cinese rappresenta un mercato di nicchia ed è taiwanese. Rassicura anche l'approvazione ottenuta il mese scorso dalla compagnia inglese, Diageo, sull'acquisizione di quote della Shuijingfang, la quarta maggiore impresa cinese produttrice di alcolici.
Si dichiara ottimista il direttore esecutivo di Nestle, Paul Bulcke, per il quale il partenariato con la Hsu Fu Chi si inserisce in una serie di obiettivi da parte della compagnia volti ad accrescere il portafoglio dei brand locali e internazionali all'interno di un mercato sempre più dinamico. La Nestle non ha intenzione di apportare grandi cambiamenti all'interno di Hsu Fu Chi, né di diminuire i posti di lavori: l'accordo, infatti, comprende la creazioni di quattro fabbriche di grandi dimensioni in Cina e prevede l'assunzione di circa 16.000 persone.
di Giovanna Di Vincenzo
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