Nel Grand tour perfino un matrimonio collettivo
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Nel Grand tour perfino un matrimonio collettivo

Nel Grand tour perfino un matrimonio collettivo

Qui Pechino. Le richieste dei cinesi
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«C'è stato un aumento dell'80% rispetto all'anno precedente dei visti rilasciati dalla nostra rete consolare», rivela con viva soddifazione Attilio Massimo Iannucci, ambasciatore a Pechino. «Il che vuol dire – aggiunge – che molti degli ostacoli al rilascio dei visti dalla Cina sono stati rimossi».
Ce ne siamo accorti, dell'aumento del flusso di turisti cinesi: complice l'effetto combinato Expo di Shanghai (il nostro padiglione è stato tra i più visitati) e anno della Cultura cinese in Italia (centinaia di manifestazioni in tutta Italia e di delegazioni arrivate dagli angoli più sperduti della Cina) è sempre più frequente trovarli in giro per l'Italia. Nel loro personale gran tour inseriscono Venezia, Pisa, Roma, Milano ma anche Palermo. Le città d'arte, in pratica, che iniziano ad amare e a conoscere. La moda e il design milanesi hanno un appeal ancora più forte, per i veri ricchi, però, la meta sono gli showroom delle griffe, non certo gli outlet che non hanno lo stesso sapore di esclusività, elemento molto importante per i cinesi.
In generale, i turisti con meta italiana hanno superato ostacoli importanti per quanto riguarda la possibilità di spendere (China Union pay la carta di credito cinese è utilizzabile anche in Italia, basta prestare un attimo di attenzione, si ritrova sempre più presente in punti vendita e persino in istituti di credito italiani), prima limitata da vincoli al contante da portare via con sè, all'estero.
Ma i pacchetti-viaggio sono ancora gestiti da operatori stranieri, l'Italia fatica a proporre soluzioni mirate. Con qualche eccezione. Stanno prendendo piede gli arrivi che mixano il viaggio turistico con la cerimonia del matrimonio di gruppo che viene rifatta (si veda la foto con gruppo di sposi a Tivoli) all'italiana, con il vestito bianco improponibile in patria. Perchè? Questione di colore, il bianco significa lutto, il rosso invece è il colore nuziale della tradizione. Come pure si stanno creando gemellaggi tra città o province italiane e cinesi, una in arrivo è quella della provincia di Roma, per creare le premesse di arrivi futuri mirati allo scambio tra culture. Mancano, certamente, le strutture alberghiere per accogliere questi nuovi ospiti ai quali, in fondo, non resta che far tappa in alberghi gestiti da connazionali immigrati. Con tanto di cibi e pietanze e usanze di casa propria.
Su ben altri binari, invece, viaggiano i turisti di alta classe, per i quali la differenza non esiste: Francia o Stati uniti o Australia, non cambia molto. Oppure i giovani di classe media che in realtà vogliono conoscere culture diverse. Wang e Yen Yen, entrambi consulenti finanziari a Shanghai, hanno visitato l'Italia, purtroppo, nel pieno del l'emergenza rifiuti. Viaggio autogestito, ovvio. Li abbiamo risentiti un anno e mezzo (e un figlio) dopo, per registrare il seguente commento: «Bello il vostro paese, sì anche Napoli. Adesso il bimbo è piccolo, ma in Europa ci ritorneremo».
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14/02/2012
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