La China Construction Bank, uno dei più importanti istituti di credito cinesi, ha ottenuto il via libera dal governo per la creazione di un private equity fund da 5 miliardi di yuan (circa 549 milioni di euro) che opererà esclusivamente nel settore della sanità. Il private equity, che si chiamerà CCB International Medical Care Equity Investment Fund, è il primo del suo genere in Cina e sarà gestito con l'ospedale Tongren. Alcuni dei suoi obiettivi di investimento coincidono con quelli dell'ampia riforma del settore sanitario che il governo cinese sta lanciando per garantire una copertura totale alla popolazione entro il 2020 e sviluppare una rete di ospedali per le zone rurali e urbane entro il 2011. La riforma è stata annunciata qualche settimana fa e, pur contenendo per il momento ancora poche misure concrete, sottolinea più volte la responsabilità del governo nell'assicurare un "vero servizio pubblico e non un'industria della salute ossessionata dal profitto". Gli ospedali pubblici- anche se controllati nominalmente dal governo- dopo la riforma del 1992 si sono trasformati in moltissimi casi in una macchina da soldi. Da allora la questione sanità è diventata una spina nel fianco tanto per il Partito Comunista che per i cittadini, suscitando spesso un feroce risentimento tra i cinesi. La situazione è particolarmente dura per la popolazione rurale, che in caso di malattia deve utilizzare i magri risparmi a disposizione per pagare a prezzi esosi cure che spesso vengono fornite con equipaggiamenti ormai datati. Secondo uno studio del 2006 redatto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, la Cina spendeva per il sistema sanitario nazionale meno dell'1% del Pil ogni anno: una situazione che la posizionava al 156simo posto tra i 196 paesi del dossier. Inoltre i pazienti cinesi devono pagare circa il 50% del costo delle cure mediche, mentre solo il 33% proviene da una qualche forma di assicurazione e il 18% viene versato dallo Stato. La riforma, inoltre, va anche inquadrata all'interno dell'imponente pacchetto di stimoli economici da 4mila miliardi di yuan (circa 450 miliardi di euro) lanciata dal governo: Pechino, in altri termini, spera di risollevare la domanda interna e rendersi indipendente dalle esportazioni anche aumentando la spesa in questo settore. Secondo molti analisti del settore nel 2020 la Cina sarà il primo mercato mondiale per il settore sanitario.