Pechino, 9 ago.- Nuovo stress test per i mutui concessi dagli istituti bancari cinesi: secondo quanto riferito venerdì scorso dal quotidiano China Securities Journal, l'authority bancaria di Pechino ha recentemente ordinato agli istituti delle sette città principali (oltre alla capitale, Shanghai, Shenzhen, Chongqing, Nanchino, Hangzhou e Canton) di condurre un nuovo giro di esami sull'eventualità di un brusco calo dei prezzi delle case. Si tratta del secondo test nel giro di pochi mesi: a maggio, la China Banking Regulatory Commission aveva già chiesto a tutte le banche commerciali di effettuare una serie di simulazioni, per analizzare l'impatto che un abbassamento del 10%, 20% e 30% avrebbe avuto sulla qualità dei mutui concessi dagli istituti. "Gli stress test e gli scenari di valutazione dovrebbero essere condotti da ogni banca sulla base della propria disponibilità di risorse, della propria tolleranza ai rischi, e di altri indicatori scelti con criteri individuali – si legge nella circolare del maggio scorso-, ma ogni scenario non rappresenta né i giudizi della Commissione ul mercato immobiliare, né riflette eventuali cambiamenti nelle politiche del credito relative a questo settore".
Adesso, un nuovo stress test che spinge ancora più in là i limiti di resistenza delle banche; secondo l'autorevole quotidiano cinese, infatti, stavolta le simulazioni dovranno ipotizzare scenari in cui i prezzi crollano fino a un massimo del 60% dei valori attuali. I timori relativi alle speculazioni e allo scoppio di una bolla nel settore immobiliare attanagliano da mesi il governo di Pechino: dalla fine dell'anno scorso i prezzi delle proprietà nelle 70 principali città cinesi hanno registrato rincari continui, fino al record di aprile (+12.8%), rendendo l'acquisto di una casa un vero e proprio miraggio per la maggior parte delle famiglie cinesi. La CBRC, la Banca centrale e altre agenzie governative hanno adottato numerose misure per frenare la corsa al credito del 2009, che si è riversata principalmente in progetti di natura immobiliare: dagli aumenti dei coefficienti di riserva obbligatoria delle banche al ripristino di una tassa sulle proprietà che vengono rivendute prima di cinque anni dall'acquisto, dall'ipotesi di un'imposta sui patrimoni immobiliari fino a quella di un censimento delle case vuote, che in alcune città cinesi sfiorerebbero il 40% del totale; fino alla recente dichiarazione di Wang Juelin, vicedirettore del centro ricerche del Ministero per le abitazioni e lo sviluppo urbano e rurale di Pechino, che ha voluto smentire qualsiasi illazione sull'eventualità di una sospensione delle misure straordinarie.
"Dobbiamo seguire con estrema attenzione le bolle speculative che si stanno formando in Cina, - aveva dichiarato a marzo il direttore della China Banking Regulatory Commission Liu Mingkang - domandiamo pertanto alle banche di vagliare scrupolosamente le credenziali dei costruttori e di intrattenere con loro un rapporto diretto, faccia a faccia. Non è possibile concedere prestiti a chi presenta un pezzo di terra come unica garanzia". Il messaggio, neanche tanto velato, era rivolto alle Local Investment Companies, le agenzie semipubbliche su base locale sorte l'anno scorso per finanziare progetti immobiliari concedendo alle banche la terra come garanzia; sarebbero più di 8mila e, secondo un rapporto pubblicato dal coraggioso settimanale Caixin, solo il 23% dei prestiti loro concessi sarebbe garantito, con un restante 50% in bilico e un 27% a grave rischio default.
Nonostante le misure adottate finora, però, i prezzi delle case non sono scesi ancora sensibilmente: "Questi test dimostrano che il governo non è affatto contento dell'attuale livello dei prezzi - dice Cao Xute, analista della Sinolink Securities di Pechino - e se non si assisterà a un calo nei prossimi mesi, le autorità potrebbero varare misure ancora più severe, di natura fiscale o monetaria"; di diversa opinione è il vice presidente della China Real Estate Association Zhu Rongji, secondo il quale questi provvedimenti non verranno adottati nel breve periodo. I risultati degli stress test dovranno essere consegnati prima di venerdì 13 agosto.
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