MOGLIE DEL NOBEL DENUNCIA "ILLEGALI ARRESTI DOMICILIARI"
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MOGLIE DEL NOBEL DENUNCIA "ILLEGALI ARRESTI DOMICILIARI"

MOGLIE DEL NOBEL DENUNCIA "ILLEGALI ARRESTI DOMICILIARI"

Politica Interna
MOGLIE DEL NOBEL DENUNCIA "ILLEGALI ARRESTI DOMICILIARI"
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CHARTA 08. "Charta 08" è un documento politico uscito il 10 dicembre 2008 in occasione del Sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'uomo e a ridosso del ventesimo anniversario della strage di Piazza Tian An Men, che ricorreva nel giugno 2009. Ispirata a Charta 07, manifesto del dissenso dei militanti cecoslovacchi, rappresenta la più diretta iniziativa dei dissidenti cinesi negli ultimi anni: Liu Xiaobo e gli altri dissidenti definiscono "disastroso" l'approccio del governo cinese alla modernizzazione e, oltre a una revisione di concetti come libertà di associazione o di parola - formalmente già garantiti dall'attuale costituzione di Pechino - avanzano una serie di richieste che, di fatto, minano la base dello Stato cinese così come lo conosciamo. Tra i punti inaccettabili per il Partito Comunista Cinese elencati dalla "nuova costituzione" proposta da "Charta 08" ci sono ad esempio una effettiva separazione dei poteri; l'introduzione di libere elezioni che andrebbero a sostituire la nomina dall'alto dei funzionari politici di ogni livello; la fine dei monopoli economici detenuti dallo stato e una effettiva tutela della proprietà privata (in Cina la terra è tuttora proprietà dello Stato); la responsabilità dell'esercito verso il popolo, e non più, come sancito formalmente oggi, verso il Partito Comunista Cinese; la creazione di una commissione imparziale per la riabilitazione di tutti i dissidenti epurati nel corso degli anni; l'introduzione di una forma di stato federalista che lasci ampi margini di autonomia alle province cinesi abitate da minoranze etniche come gli uiguri e i tibetani. Il manifesto è stato inizialmente firmato da 303 dissidenti di varia estrazione, tra cui ad esempio Bao Tong (ex alto dirigente del Partito che nell'89 si schiero' a favore dei manifestanti di Tian an Men, e oggi è agli arresti domiciliari); nonostante l'immediato blocco della circolazione del documento da parte delle autorità, i dissidenti sono riusciti a farlo circolare clandestinamente, soprattutto per via telematica, e hanno ottenuto decine di migliaia di firme. Liu Xiaobo, l'animatore di "Charta 08", è stato condannato a 11 anni di reclusione per "propaganda e istigazione controrivoluzionarie", e l'appello alla sentenza è stato rigettato nel febbraio scorso. Il manifesto "Charta 08" non è mai stato nominato direttamente negli atti del processo né in alcun atto ufficiale. Secondo uno dei più importanti giuristi cinesi legati al Partito Comunista, Gao Mingxuan, presidente della sezione cinese Associazione Internazionale di Diritto Penale, il verdetto è completamente in linea con le leggi cinesi: "Secondo la costituzione cinese il diritto di espressione dei cittadini non deve violare gli interessi dello stato, della società, dello stato e della collettività.  Liu ha pubblicato articoli e scritti che hanno travalicato i confini della libertà d'espressione. Ha diffuso false voci sul governo e coinvolto altre persone in attività che miravano a sovvertire il governo cinese. ". Curiosamente, tra i paesi citati da Gao a sostegno della sua tesi le cui norme vietano "la sovversione del governo" e "l'istigazione all'odio razziale", insieme a Germania e Svezia c'è anche l'Italia, in quello che probabilmente viene inteso come un parallelismo tra la stesura di "Charta 08" e le nostre norme che vietano la rcostituzione del partito fascista.
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