Pechino, 21 dic. - L'Ue sembra intenzionata ad estendere le misure antidumping applicate sulle calzature cinesi: secondo numerose fonti vicine ai funzionari europei, diversi paesi dell'Unione si sarebbero pronunciati a favore di un prolungamento delle tariffe per altri quindici mesi nel corso di una riunione diplomatica di alto livello tenutasi a Bruxelles alla fine della scorsa settimana. Questa decisione, adesso, sarebbe in attesa di essere avallata martedì prossimo durante una riunione dei ministri dell'Ambiente europei. Di cosa si tratta? Le tariffe antidumping sulle calzature cinesi e vietnamite (rispettivamente del 16.5% e del 10%) erano state introdotte nell'ottobre 2006 per la durata di due anni. Alla metà di novembre la maggioranza dei paesi dell'Unione (15 su 27) si era pronunciata contro un prolungamento di queste misure, ma durante una riunione del 2 dicembre scorso Austria, Germania e Malta, fino ad allora contrarie, hanno deciso di astenersi modificando così lo schieramento delle forze in campo. La Gran Bretagna , sostenuta da altri 6 paesi tra cui la Svezia , ha deplorato giovedì scorso il tentativo di estendere le barriere, ma paesi come l'Italia - ancora dotati di un'industria calzaturiera nazionale - stanno tentando il tutto per tutto per continuare sulla via dell'applicazione delle misure antidumping. Il Dragone, dal canto suo, ha espresso un "forte malcontento" sull'eventualità di un prolungamento delle tariffe già all'inizio del mese. Ma adesso la decisione è nelle mani dei ministri dell'Ambiente dell'Unione europea, e le misure antidumping potrebbero proseguire per tutto il 2010.