MINISTRO ESTERI: ALCUNE LINEE PER IL 2011

Pechino, 7 mar.- All'Assemblea Nazionale del Popolo va di scena la politica estera: il ministro degli Esteri cinese Yang Jiechi ha tenuto stamattina una conferenza stampa ai margini del meeting politico. Dalla questione Taiwan al prossimo vertice dei paesi BRIC, fino ai rapporti con USA, Ue, Russia e Giappone, Yang ha tracciato le linee della politica estera di Pechino per il 2011. E ha negato qualsiasi coinvolgimento della polizia cinese nei pestaggi ai danni di giornalisti stranieri avvenuti a Pechino due domeniche fa (questo articolo).
Con gli USA buone relazioni, ma rischio Taiwan
"L'atmosfera nelle relazioni sino-americane al momento è buona - ha detto Yang - ma chiediamo agli Stati Uniti di interrompere la fornitura di equipaggiamento militare a Taiwan, e di adottare viceversa misure concrete per uno sviluppo pacifico nelle relazioni tra le sue sponde dello Stretto. Si tratta di un punto fondamentale per preservare le relazioni tra Cina e Stati Uniti nel loro complesso". L'isola di Taiwan, nella quale nel 1949 si rifugiarono i nazionalisti sconfitti nella guerra civile da Mao Zedong, viene considerata a tutti gli effetti da Pechino parte integrante del proprio territorio. Il governo di Taiwan - che con il nuovo presidente Ma Ying-jeou ha fatto notevoli progressi nel processo di riavvicinamento - è legato dal 1979 agli Stati Uniti con un trattato che obbliga Washington a intervenire in caso di conflitto. Lo scorso anno una nuova fornitura di armi garantita dall'amministrazione Obama ha sollevato nuove polemiche e raffreddato per mesi i rapporti Pechino-Washington, già messi a dura prova da altre questioni quali la rivalutazione dello yuan, l'incontro di Obama con il Dalai Lama e il caso Google. Il ministro degli Esteri cinese ha annunciato una visita del vicepresidente USA Joe Biden per la metà di quest'anno, e "a tempo debito" anche il vicepresidente Xi Jingping (probabile erede di Hu Jintao) visiterà gli USA. La scorsa settimana, in un discorso ai parlamentari americani, il segretario di Stato Hillary Clinton ha affermato che gli Stati Uniti "sono in competizione con la Cina" per influenza regionale e opportunità di business.
Vertice BRIC, nessuna sfida a economie sviluppate
Yang ha annunciato che ad aprile Pechino ospiterà un vertice dei paesi BRIC (Brasile, Russia, India, Cina). Il meeting sarà allargato anche al Sudafrica. "I paesi BRIC sono intenzionati a stabilire cooperazione con le economie sviluppate, e non a confrontarsi con esse,- ha detto il ministro - la collaborazione tra i paesi BRIC è aperta e differenziata. Si tratta di una parte importante della cooperazione tra il Nord e il Sud del mondo". Il vertice si terrà a Sanya, nell'isola di Hainan. Nonostante la collaborazione tra i quattro paesi, il Brasile ha recentemente chiesto a Pechino di accelerare la riforma del tasso di cambio dello yuan -considerato sottostimato, e pertanto in grado di concedere un vantaggio sleale nell'export -, mentre Cina e India hanno in sospeso diverse questioni territoriali e diplomatiche.
Unione Europea: seguiamo da vicino crisi debito sovrano
Yang ha speso solo poche parole sull'Unione europea, ricordando che nel corso della crisi del debito sovrano Pechino ha acquistato bond dalle nazioni interessate e che segue "da vicino lo sviluppo della situazione". "Intendiamo approfondire la partnership strategica con l'Europa" ha concluso il ministro.
Giappone e penisola coreana
Il premier Wen Jiabao incontrerà gli omologhi giapponese e sudcoreano a maggio, in Giappone. "Speriamo che i tre paesi insieme eserciteranno un ruolo più ampio nel promuovere la stabilità e la pace nella regione" ha detto il ministro degli Esteri cinese. La Cina, tuttavia, mantiene ferma la sua posizione sulle isole Diaoyu-Senkaku, l'arcipelago conteso tra Pechino e Tokyo che l'anno scorso creò un incidente diplomatico durato mesi dopo l'arresto di un peschereccio cinese ad opera della marina giapponese (questo articolo). Sul fronte della crisi coreana, Yang ha ancora una volta rinnovato l'appello alla riapertura dei dialoghi a sei (Cina, Russia, USA, Giappone, Corea del Nord e Corea del Sud), senza specificare una data. Nel novembre dell'anno scorso la Corea del Nord bombardò un'isola sudcoreana causando la morte di quattro persone (questo articolo)
Giornalisti stranieri picchiati: nessun coinvolgimento polizia
Sulla questione dei giornalisti stranieri che hanno subito maltrattamenti a Pechino domenica 27 febbraio, il ministro degli Esteri è stato secco: "Non esiste alcun caso di pretesi pestaggi da parte della polizia cinese ai danni di giornalisti stranieri - ha detto -, la situazione a Pechino è tranquilla e non vogliamo che nessuno generi tensione basandosi sul nulla". Almeno tre reporter stranieri avevano subito maltrattamenti ad opera di uomini in borghese mentre cercavano di coprire le notizie relative alla cosiddetta "protesta dei gelsomini", inviti anonimi a manifestare contro il governo che si diffondono da due settimane via web (questo articolo)
Libia e Mar Cinese Meridionale
Sul fronte della crisi libica, il ministro si è limitato a riferire dell'avvenuta evacuazione di circa 35mila cittadini cinesi. Nessuna menzione per l'incidente avvenuto al largo delle isole Spratly, contese tra Cina, Vietnam, Filippine e altre nazioni del sudesta asiatico, dove qualche giorno fa una nave cinese ha fronteggiato per alcune ore una nave filippina, impedendole di effettuare trivellazioni ed esplorazioni petrolifere (questo articolo)
di Antonio Talia
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Ascolta l'intervista di Radio Radicale in collaborazione con AgiChina24.
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