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Sam Walsh, responsabile della divisione Minerale di ferro di Rio Tinto, si è mostrato sollevato: quella sancita ieri dai magistrati, ha spiegato, sembrerebbe essere soltanto una carcerazione preventiva, per consentire la raccolta di eventuali prove a carico dei sospettati. Hu e i suoi colleghi potrebbero insomma essere scagionati ancora prima del processo. Walsh è fiducioso: «In base alle informazioni di cui disponiamo, continuiamo a credere che i nostri impiegati si siano comportati in modo corretto ed etico negli affari in Cina».
Da parte sua, il viceministro del Commercio cinese, Fu Ziying, dà per scontato che un processo ci sarà. Tuttavia, assicura, «il verdetto sarà equo». «Il caso Rio dimostra la determinazione della Cina nel voler instaurare un ambiente favorevole agli investimenti, con un mercato aperto, trasparente e competitivo, nel pieno rispetto delle leggi vigenti».
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13/08/2009
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