Pechino, 9 ott. - La Cina taglia i prezzi dei farmaci di prima necessità, un provvedimento che rientra nel più ambizioso piano della riforma che dovrebbe finalmente dotare il paese di un vero sistema sanitario. La Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme - il più importante organo amministrativo cinese - ha annunciato che dal 22 ottobre prossimo il costo di quasi la metà dei 307 farmaci inseriti dal ministero della Salute in una lista di "medicinali essenziali" verrà abbassato di circa il 12%. I centri statali che forniscono assistenza sanitaria di base, inoltre, non potranno più applicare sulla stessa lista di farmaci l'imposta del 15% che praticavano finora; i prezzi delle medicine in questi ambulatori - molto frequentati dai cinesi - scende pertanto quasi del 30%. Le farmacie e altri rivenditori al dettaglio potranno continuare a fissare i prezzi dei farmaci di prima necessità, purché non risultino maggiori rispetto al tetto massimo indicato dal governo. La riforma sanitaria, a sua volta, va inquadrata nella più ampia politica che punta ad innalzare la domanda interna per compensare il calo nelle esportazioni, politica che ha subito una brusca accelerata dal novembre scorso, sull'onda della crisi globale. Il vecchio sistema sanitario cinese è stato smantellato nel 1992: gli ospedali pubblici - anche se controllati nominalmente dal governo - in moltissimi casi si sono trasformati in una macchina da soldi, suscitando un ampio malcontento tra i cittadini. I pazienti devono pagare circa il 50% del costo delle cure mediche, mentre solo il 33% proviene da una qualche forma di assicurazione e il 18% viene versato dallo Stato. Il risultato è che il cittadino cinese, notoriamente risparmiatore, spende ancora meno per "fare fronte ai giorni di pioggia". Con la riforma annunciata nell'aprile scorso le cose dovrebbero cambiare radicalmente: l'obiettivo di breve termine, oltre ai medicinali a prezzi abbordabili, consiste nel fornire una copertura assicurativa di base al 90% dei residenti, e sviluppare una rete di ospedali per le zone rurali e urbane entro il 2011. Gli investimenti per i primi tre anni del progetto ammontano a 850 miliardi di yuan (circa 85 miliardi di euro). L'abbassamento del costo dei farmaci è un primo passo. Nella speranza che i cinesi, sollevati dalle preoccupazioni per "i giorni di pioggia", possano spendere di più e aumentare il livello dei consumi interni.