Manifatturiero ancora in salita a febbraio

di Gabriele Tola
Pechino, 1 mar. – Prosegue la risalita del Pmi manifatturiero che a febbraio si è attestato a quota 51 registrando un nuovo incremento per il terzo mese consecutivo. Secondo China Federation of Logistics and Purchasing (CFLP), che ha reso noti i dati del Purchasing Managers Index, l'aumento rispetto al 50,5 di gennaio sarebbe dovuto alla crescita degli ordini dell'export. Contrastanti invece le proiezioni di HSBC, rilasciati la scorsa settimana, secondo cui il settore manifatturiero avrebbe registrato a febbraio una contrazione.
Il PMI è un indice basato su diversi fattori (tra cui nuovi ordini, produzione, consegne, ecc.), che evidenzia una crescita del manifatturiero quando si attesta oltre i 50 punti e al di sotto di tale soglia segnala invece un mercato in contrazione. In Cina, la statistica ufficiale viene elaborata dalla China Federation of Logistics and Purchasing su un campione di 820 società appartenenti a 28 settori differenti, ma esiste anche un indice "ufficioso" elaborato dal colosso bancario britannico HSBC, basato su un campione di 430 società, elaborato su un campione tra l'85% e il 90% del totale e pubblicato in anticipo rispetto a quello targato CFLP.
C'è un però anche per i dati ufficiali; gli analisti hanno messo in guardia, affermando che i valori possano essere stati sballati dal fatto che la settimana di vacanze per la Festa della Primavera, il capodanno cinese, è capitata a gennaio, con più giorni lavorativi a febbraio.
Pechino aveva promesso precedentemente di regolare le politiche economiche per evitare problematiche nel manifatturiero, settore chiave, ma probabilmente i vertici cinesi saranno cauti nell'agire, per evitare un riacutizzarsi di due spine nel fianco per il Paese: inflazione e prezzi delle case alle stelle.
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