La Cina torna alla normalita' dopo l'ondata di maltempo che ha rovinato le feste per il Capodanno e messo in ginocchio la produzione industriale e i trasporti. Produzione di energia e rifornimento di cibo sono tornati ai livelli regolari e il governo di Pechino canta vittoria nonostante le polemiche dei giorni scorsi per il caos nelle stazioni e lungo le autostrade.
"Abbiamo ottenuto una vittoria parziale contro la pioggia, la neve ed il ghiaccio" hanno detto all'agenzia Xinhua i responsabili della Protezione Civile.
Nelle ultime quattro settimane, la neve e il freddo hanno ucciso piu' di ottanta persone e hanno causato il crollo di 300mila case con perdite per quasi 80 miliardi di yuan (piu' di 7,6 miliardi di euro). Le statistiche indicano che i danni a lungo termine portati all'economia potrebbero essere minori di quanto si sia temuto. Secondo l'ultima valutazione si tratta di una piccola porzione del pil dell'ultimo anno pari a 2,3 trilioni di euro.
Gli analisti ritengono che gran parte della produzione persa possa essere recuperata nei prossimi mesi, soprattutto se le autorita' allenteranno la morsa del fisco e attueranno, come e' atteso, una politica monetaria per incoraggiare l'economia.
Il ministero dell'Agricoltura ha stimato che sono stati colpiti 9,4 milioni di ettari di coltivazioni, meno dell'8% delle terre coltivabili della Cina. Le perdite del raccolto sono state classificate come "gravi" sul 59% dell'area colpita.
Il maltempo unito all'aumento dei prezzi durante le festivita' - in alcune aree, nell'ultima settimana di Gennaio, i prezzi delle verdure fresche sono aumentati di piu' del 30% - alimentano i timori di un picco dell'inflazione.
Tuttavia secondo la Protezione Civile il costo del cibo si e' stabilizzato anche nelle aree maggiormente colpite, con i prezzi della carne e delle uova in lieve diminuzione.
Secondo la Xinhua due milioni e mezzo di soldati e poliziotti sono stati mobilitati per i lavori di soccorso durante il disastro che ha colpito proprio quando decine di milioni di cinesi si stavano mettendo in viaggio per le visite familiari durante le festivita' del Capodanno cinese.
I trasporti ferroviari, inutilizzabili per la neve che ha bloccato le linee e i danni ai locomotori elettrici, sono tornate alla normalita' a partire da sabato e si stanno preparando per un'altra ondata di passeggeri in coincidenza con la fine delle festivita'.
Solo qualche tratto di autostrada nelle aree piu' remote, come per esempio la regione del Guangxi, a sud-ovest, sono ancora bloccate da alberi caduti e frane. Il traffico era scorrevole sulla Pechino-Zhuhai, un'importante autostrada che collega la Cina del nord a quella del sud.
I voli sono tornati regolari e tutti i maggiori aeroporti sono stati riaperti dopo la cancellazione di centinaia di collegamenti.
Da sabato sera l'elettricita' e' stata ripristinata nel 92% delle 22,7 milioni di abitazioni che avevano subito un'interruzione di corrente.
Le scorte di carbone nelle centrali elettriche, ridotte dal caos dei trasporti, sono tornate ad aumentare per un totale di 21,7 milioni di tonnellate nella serata di venerdi', sufficienti per 11 giorni di produzione di energia.
Il disastro ha pero' rappresentato una sconfitta delle pubbliche relazioni del governo, accusato dalle vittime dei black-out e del caos nelle stazioni di non aver fatto abbastanza per limitare le conseguenze del disastro.
Il presidente Hu Jintao e il premier Wen Jiabao hanno visitato le aree colpite dal disastro sottolineando che le celebrazioni del nuovo anno lunare sono continuate regolarmente in molte parti della Cina.