MADE IN ITALY A RISCHIO NEL SUGO
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MADE IN ITALY A RISCHIO NEL SUGO

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Economia
MADE IN ITALY A RISCHIO NEL SUGO
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Quando il prodotto arriva sugli scaffali dei supermercati o sulle nostre tavole, l'infiltrazione è già avvenuta e per bloccarla, secondo Beccacece, è necessario agire in modo preventivo: "Il primo deterrente da adottare è il presidio delle vie di accesso. Riducendo notevolmente i luoghi d'entrata, siano essi porti o frontiere, è possibile effettuare controlli più numerosi e mirati che potranno essere svolti da personale qualificato. Non stiamo parlando di 'corpi speciali', ma di semplici doganieri sui quali bisognerebbe investire di più offrendo loro una maggiore preparazione che li renda più professionali. Si tratta di un espediente che permetterebbe di evitare moltissime truffe" afferma.
A infangare ulteriormente l'immagine del celebre prodotto italiano, ecco un notizia che preoccupa ma non sorprende: spesso, nel peggiore dei casi, il prodotto tipico italiano viene letteralmente clonato. Sono molte le confezioni di concentrato di pomodoro che riportano marchi identici a quelli nostrani, bandiera tricolore, scritte in italiano, codice a barre, marchio commerciale. E ancora: l'immancabile scritta "100% prodotto italiano" e la garanzia che le confezioni contengano il pomodoro come unico ingrediente, salvo poi scoprire attraverso le analisi che in realtà, fa sapere Coldiretti, il barattolo contiene tracce di pomodoro, mentre il resto del contenuto deriva da "scarti vegetali diversa natura, quali bucce e semi di ortaggi, e frutta". A 'esaltare' questi ingredienti si aggiunge poi una quantità di muffe che eccede i limiti previsti dalla legislazione italiana.
La soluzione per Coldiretti risiede in un aumento dei controlli da parte della Comunità europea: "attualmente le verifiche vengono fatte a campione, ma non è sufficiente, specialmente se si tratta di prodotti provenienti dalla Cina dove i controlli sono scarsi". "Per ora sono state trovate delle tracce vegetali in alcuni campioni di concentrato venduto sul mercato inglese e africano.  La soia e gli scarti vegetali non comportano gravi problemi di salute, ma l'aumento dei controlli aiuta a evitare scandali come quello del latte alla melamina, estremamente dannoso per l'uomo". In quanto alle muffe il discorso è diverso così come gli effetti che potrebbero manifestarsi a lungo termine sul fisico dei consumatori.
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