Luxottica raddoppia oltre la Muraglia
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Luxottica raddoppia oltre la Muraglia

Luxottica raddoppia oltre la Muraglia

Investimenti. L'ad Andrea Guerra: da 240 a 500 punti vendita in tre anni
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SHANGHAI. Dal nostro inviato
Luxottica raddoppia in Cina. L'unica vera multinazionale italiana, assieme ad Autogrill, arriverà a 500 negozi in tre anni. Dalla terrazza dell'ex consolato britannico di Shanghai, un villino con giardino nel quartiere della ex concessione francese della città, oggi ristorante à la page, il numero uno Andrea Guerra lancia la sua campagna cinese. I 240 negozi del colosso degli occhiali saranno 500 nei prossimi 3 anni e tutti di proprietà: un punto vendita su 10 del gruppo (oggi oltre 6mila) sarà in Cina.
Storia di una multinazionale creata in 50 anni (da festeggiare nel 2011): da Agordo, profondo NordEst, a 5 miliardi di ricavi e una leadership mondiale nel giro di una generazione. Con un vanto. Luxottica è made in Italy in tutti i sensi: il 70% degli occhiali è fabbricato in Italia e la componente artigianale è elevata.
In Cina il gruppo di Leonardo Del Vecchio ha fatto tutto da solo, in 15 anni di presenza dall'ingresso nel 1997 (prima ancora della maxi -acquisizione di Ray Ban che ha fatto fare il salto al gruppo): il debutto fu la costruzione di due stabilimenti, investendo oltre 100 milioni di euro. Oggi negli impianti nel Dongguang lavorano 5mila persone che producono 17 milioni di montature. «Solo chi ha alle spalle una struttura e una forza finanziaria può permettersi di sbagliare, com'è capitato a noi che abbiamo imparato commettendo molti errori in Cina, ma solo con un passo alla volta si conquistano mercati così diversi» ricorda Guerra.
In un Paese enorme dove gli occhiali da vista sono ancora un oggetto che si compra in ospedale e percepito come uno strumento medico, Guerra seleziona gli obiettivi: non sarà aperto nessun negozio fuori dalle città. Ma anche solo limitarsi ai grandi centri, dove i consumi sono molti più orientati ai gusti occidentali e la propensione alla spesa è maggiore, significa fare numeri inimmaginabili. Basti pensare che cinque anni fa il fatturato in Cina era una frazione marginale, oggi è il 2%, quasi la metà di quello generato in Italia. L'America, il primo mercato per Luxottixa da solo è il 60% dei ricavi.
S. Fil.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

02/06/2010
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