di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 22 set. - La Cina non cambierà la propria linea di politica economica per qualche indicatore economico in ribasso e non verranno approvati investimenti su larga scala nelle infrastrutture, come accaduto negli anni immediatamente successivi all'inizio della crisi economica globale. Lo ha dichiarato il ministro delle Finanze cinese, Lou Jiwei, a margine di un summit dei ministri dell'economia e dei governatori delle banche centrali del G20 che si è tenuto a Cairns, in Australia. La notizia è apparsa sul sito web della People's Bank of China, la banca centrale cinese.
Gli ultimi dati economici hanno mostrato un protrarsi del rallentamento dell'economia cinese, in particolare nella produzione industriale, scesa al 6,9% ad agosto, ai minimi da sei anni. Anche l'aggregato finanziario sociale, che include prestiti e rifornimenti monetari, è sceso ai livelli più bassi degli ultimi sei anni, ad agosto scorso, dopo un altro calo a luglio, a quota 273,1 miliardi di yuan, (34,6 miliardi di euro) ai minimi da ottobre 2008. La banca centrale ha iniettato, la scorsa settimana, 500 miliardi di yuan (63,3 miliardi di euro) attraverso le cinque maggiori banche cinesi, ma la fiducia delle imprese verso la situazione dell'economia e la richiesta di prestiti da parte dei privati sono ancora deboli.
In base a un sondaggio periodico compiuto dalla stessa banca centrale, la fiducia delle imprese è in calo di 1,3 punti rispetto al secondo trimestre 2014, e la richiesta totale di prestiti è in calo del 4,9%, ai minimi dal terzo trimestre 2012. In parte, scriveva ieri il Financial Times, il calo nella domanda di prestiti è da ricercare nell'aumento del rapporto tra il debito e il prodotto interno lordo, cresciuto al 251% a fine giugno, secondo le stime di Standard Chartered, e in costante aumento rispetto al dato del 2008, quando era del 147%.
A ridare alcuni segnali di ripresa è la valuta cinese. Dopo le dichiarazioni dall'Australia del ministro delle Finanze lo yuan guadagnava terreno a metà seduta a Shanghai, scambiato a 6,1384 contro il dollaro, dopo avere ceduto lo 0,11% settimana scorsa. In lieve aumento anche a Hong Kong, dove lo yuan è a quota 6,1410 sul biglietto verde. Gli obiettivi principali nelle linee di macro-economia, ha assicurato Lou Jiwei, rimangono quelli della crescita stabile del tasso di impiego e il contenimento dell'inflazione.
22 settembre 2014
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