Litokol sbarca in Cina e guarda al Middle East
Una strategia di internazionalizzazione che appartiene da sempre al Dna dell'impresa che, conta circa 50 milioni di euro di fatturato, di cui l'ottanta per cento su mercati esteri. «Abbiamo due stabilimenti produttivi in Italia - spiega Alessandro Turini, direttore commerciale di Litokol –, dove concentriamo gran parte della produzione, soprattutto di prodotti chimici molto sofisticati e dove manteniamo la base per la ricerca e lo sviluppo dei prodotti. Abbiamo però anche uno stabilimento produttivo in Armenia e uno in Russia che ci consentono di arrivare in mercati dove, a causa della natura "povera" del prodotto, sarebbe anti economico esportare. Infine abbiamo una trading company in Ucraina e, adesso, in Cina». Insomma, in totale l'impresa è presente con il proprio export in 89 Paesi e impiega, in tutto, più di 200 persone nel mondo.
Una forte vocazione estera che, con il rallentamento del mercato domestico ha portato a una crescita continua della quota di export. «Il fatturato di Litokol Italia – aggiunge Plazzi –, nel 2011 ha registrato un incremento del 10,8%, ma se guardiamo a singoli mercati esteri registriamo incrementi intorno al 20% per la Russia e del 30% per l'Ucraina». Innovazione e continua e vocazione estera dunque, per mantenere un ritmo di crescita a doppia cifra.
E per il futuro? «Adesso puntiamo molto sulla Cina - conclude Turini – dove in occasione delle fiere abbiamo riscontrato un forte interesse per un prodotto altamente tecnologico come Litochrom Starlike. In più, siamo appena tornati da Riad, dove stiamo valutando la possibilità di entrare per proseguire la nostra politica di espansione in Medio ed Estremo Oriente.
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26/03/2012