Listone Giordano raddoppia i negozi monomarca in Cina

Dalle traversine dei binari, ai pavimenti del Burj Khalifa di Dubai, il grattacielo più alto del pianeta. Da un secolo Miralduolo di Torgiano (Perugia), dove ha sede il gruppo Margaritelli, è crocevia di contaminazioni di saperi, produzioni, reti di relazione. E soprattutto, di una cultura d'impresa che tiene insieme design e qualità manifatturiera, innovazione e sostenibilità ambientale.
Oggi Margaritelli è un player globale specializzato in legno per la casa, veicoli industriali (marchi Merker e Cardi), armamento ferroviario ed "esterni eterni". Ma la sua storia parte cent'anni fa con la tessitura della nascente mobilità ferroviaria italiana, travette un tempo in legno e che oggi, con l'Alta Velocità, sono in cemento post teso evoluto, adatto alle sollecitazioni dei treni veloci. Non è più il core business, quello delle travette, su un fatturato di 175 milioni(in crescita di 5 milioni, +3%, nel difficile 2011) di cui 84 derivati dalla divisione legno e 46 dai veicoli industriali. Parlare di Margaritelli, tuttavia, vuol dire parlare soprattutto di Listone Giordano. Una storia di green economy ante litteram che ha investito sui fattori di competitività del nuovo made in Italy, dalla cultura della sostenibilità e della responsabilità sociale, a quella del progetto creativo e tecnologico, fino alla memoria di luogo dei saperi contestuali.
Listone Giordano irrompe nel mercato con un nome e un'identità che escono dagli studi e dalla conoscenza di Gugliemo Giordano, un tecnologo del legno cui l'azienda ha dedicato una Fondazione culturale e che nel 1984 presenta il primo brevetto nella storia dei pavimenti lignei. Il processo di selezione e trasformazione comincia nello stabilimento di Fontaines in Borgogna, in una delle più grandi realtà industriali di prima trasformazione dei legni duri al mondo, con una capacità produttiva di 60mila metri cubi annui, per poi proseguire nello stabilimento umbro, centro delle attività del gruppo e vero e proprio modello di automazione e organizzazione dei processi produttivi, con una piattaforma logistica unica per dimensioni e tecnologia.
Non si parla solo di processi produttivi all'avanguardia, però, sebbene la selezione delle migliori materie prime e le tecniche di segagione ed essicazione, siano uno straordinario vantaggio competitivo in termini di qualità, come confermato dalle certificazioni Fsc e Pefc della propria catena di custodia. Esse sono infatti il punto di partenza da cui Listone Giordano evolve e si trasforma, creando nel 1995 una propria rete retail, arrivando poi a presidiare mercati storici e a inventarne di nuovi per fronteggiare la crisi, dall' Australia al Sudamerica fino, soprattutto, alla Cina, con cinque negozi monomarca già aperti a Pechino, Shanghai, Nanjing, Tianjin e Chendu e il progetto che diventino 12 entro il 2013. Non solo: ha incrementato e strutturato la sua presenza sul contract – residenziale, hotellerie, boutique e showroom, musei e spazi pubblici, nautica – realizzando la pavimentazione di realtà iconiche come il già citato Burj Dubai, il King Abdullah Financial District di Riad, la Trump Tower di Toronto, il Park Hyatt di Sidney e la Citylife milanese, quando vedrà la luce. Il tutto mantenendo – anzi, ampliando – una vocazione green che parte innanzitutto dalle foreste, bacino di raccolta della materia prima. In Francia, Margaritelli ha appreso i segreti di una selvicoltura millenaria e di una cultura della gestione forestale che risale all'undicesimo secolo e alla cura dei monaci cistercensi. Il frutto di questo processo di apprendimento sono oggi 14 milioni di ettari di foreste coltivate, cicli di coltivazione lunghi 180 anni. Quelle di Citeaux e di Beaune in Borgogna e quelle sudamericane, dove si coltiva il legno che verrà usato per la produzione. E quella di Città della Pieve, in Umbria, vicino al quartier generale del gruppo, progetto sperimentale di foresta in costruzione. Che servirà forse per i processi produttivi del prossimo secolo e che oggi, più che altro, vuole essere il segno di un'eredità dell'azienda per il territorio e per le nuove generazioni.
È la sfida di un'impresa che nelle differenze di prodotto e di mercato ha saputo cogliere i cambiamenti dello stile di vita, i significati e i desideri che stanno dietro le merci, il senso di appartenenza che sta dentro e oltre il consumo. E che a tutto questo ha saputo dare un nome.
L'autrice è ricercatrice del Consorzio Aaster
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Il giro d'affari

+3%

Il fatturato 2011

Le vendite dello storico marchio di Miralduolo di Torgiano sono salite anche nel difficile anno appena concluso, tra divisione legno (84 milioni di fatturato) e quella dei veicoli industriali (46 milioni), per un totale di 175 milioni di giro d'affari complessivo

21/03/2012