Di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 3 giu. - Mentre continuano le operazioni di soccorso dei dispersi della nave turistica "Stella d'Oriente", si fa sempre più strada la possibilità che l'affondamento del traghetto nelle acque del fiume Yangtze, il 1 giugno scorso, possa diventare la più grande tragedia nautica della storia moderna cinese, qualora non venissero recuperati altri sopravvissuti. Attualmente dei 456 passeggeri a bordo del traghetto, oltre quattrocento risultano ancora dispersi, e solo quindici sono stati recuperati dai soccorritori. Sul luogo dell'incidente, sono in migliaia a oltre 36 ore dall'affondamento della nave turistica, a continuare le operazioni di ricerca dei passeggeri, sotto la supervisione del primo ministro, Li Keqiang, giunto sul luogo della tragedia già nella mattina di ieri.
Le tragedie nautiche non sono state infrequenti negli ultimi anni in Cina. L'affondamento della "Stella d'Oriente" è, per proporzioni, la più grande tragedia degli ultimi anni, accostabile solo all'esplosione del battello a vapore Kiangya, nel 1948, sul fiume Huangpu, un anno prima della fondazione della Repubblica Popolare. In tempi più recenti, c'è da annoverare la morte di venti passeggeri a bordo di un traghetto che si è scontrato con una nave cargo sul fiume Xun, nella provincia del Guangxi. Nel settembre 2013, erano affondati tre pescherecci nelle acque del Guangdong, vicino a Hong Kong, sorpresi dall'arrivo di un tifone: nell'incidente sono risultate disperse 74 persone. A gennaio scorso sono morti altri 22 passeggeri, tra cui otto stranieri, a bordo di una nave affondata e ribaltatasi al viaggio inaugurale nella provincia costiera del Jiangsu. L'ultimo incidente prima dell'affondamento della "Stella d'Oriente" era avvenuto a febbraio, quando erano morte otto persone durante la traversata da una costa all'altra di un fiume in Cina su una piccola imbarcazione di proprietà di un privato.
La tragedia del traghetto affondato venerdì scorso ha attirato l'attenzione sugli anziani, che costituivano la maggiore parte dei passeggeri della "Stella d'Oriente", e sulla capacità di reazione della Cina alle sciagure. In un editoriale pubblicato oggi, il quotidiano China Daily sottolinea come "l'incidente metterà ancora una volta alla prova la capacità del Paese di rispondere tempestivamente a un'emergenza e di coordinare con efficenza i vari settori e dipartimenti coinvolti nei salvataggi". Quella alla "Stella d'Oriente" è la seconda tragedia in una settimana, in Cina, che ha avuto come sfortunati protagonisti gli anziani: il 25 maggio scorso, un incendio a una casa di riposo nella provincia orientale dello Henan aveva provocato 38 morti tra gli ospiti, mentre altri sei erano rimasti feriti. "Come prendersi cura della popolazione che invecchia è naturalmente una grande sfida per il Paese - continua l'editoriale - Bisogna fare di più per migliorare la qualità dell'assistenza e fornire servizi su misura per i bisogni dei più anziani". In base alle statistiche ufficiali, la popolazione in Cina sta invecchiando rapidamente: nel 2013, gli ultrasessantenni avevano superato le duecento milioni di unità, ed entro il 2020, gli anziani raggiungeranno quota 248 milioni.
3 giugno 2015
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