Pechino, 01 ott. - Sessanta colpi di cannone, uno per ogni anno: sono iniziate così a Pechino le celebrazioni per il sessantesimo anniversario dalla proclamazione della Repubblica Popolare Cinese, e si concluderanno ancora con altre, più allegre, esplosioni; per chiudere le cerimonie, infatti, è in programma il più grande spettacolo pirotecnico della storia, circa 300mila fuochi artificiali, il doppio di quelli impiegati per l'inaugurazione delle Olimpiadi. In mezzo c'è stata una giornata campale, con la parata militare passata in rassegna dal presidente Hu Jintao, che ha visto sfilare 8mila soldati dell'Esercito Popolare di Liberazione con i nuovi armamenti cinesi, dai carri armati ai missili, dai caccia agli elicotteri, uno sfoggio di muscoli che, secondo la leadership di Pechino, va interpretato esclusivamente in chiave pacifica. A seguire anche la parata dei civili – circa 100mila- con i ritratti di Mao Zedong, Deng Xiaoping, Jiang Zemin e Hu Jintao portati in trionfo e la partecipazione dei campioni cinesi delle Olimpiadi 2008, degli astronauti cinesi e dei volontari che prestarono servizio durante il terremoto nel Sichuan del maggio dello scorso anno. Ma sono almeno due le Pechino che si sono svegliate stamattina per celebrare il 60esimo: mentre la prima, quella di chi aveva i pass per accedere al percorso della parata o era addirittura stato chiamato a sfilare, ha partecipato direttamente alle manifestazioni, la maggior parte dei cittadini ha ricevuto l'invito a restare a casa e seguire le cerimonie in tv. Imponenti, infatti, le forze di sicurezza messe in campo per evitare che qualsiasi evento sgradito potesse rovinare la festa: decine di migliaia di poliziotti, in uniforme e in borghese, dislocati agli angoli delle strade su cui sfilavano militari e civili; la polizia militare, la "Wujing", munita di cingolati e schierata in assetto antisommossa nelle vie attorno a piazza Tian An Men; quasi un milione di volontari in camicia gialla e fascia rossa al braccio (soprattutto pensionati), posti a presidiare praticamente ogni complesso residenziale. Nel cielo sopra Pechino gli spazi aerei sono stati bloccati per più di tre ore - aquiloni compresi - mentre agli abitanti degli appartamenti che si affacciavano sulle vie della parata è stato espressamente richiesto di non uscire su terrazze e balconi. L'intenzione del Partito Comunista Cinese era quella di stupire il popolo e il mondo, festeggiando 60 anni di sviluppo in Cina. Ma per farlo, come ha dichiarato il premier Wen Jiabao ai funzionari presenti nella Grande Sala del Popolo, rimane pur sempre essenziale "proteggere la stabilità sociale del paese".
Antonia Cimini