Pechino, 10 nov. - Hu Shuli lascia: la direttrice e fondatrice di Caijing, il più influente periodico cinese, ha annunciato le sue dimissioni confermando le voci che si erano diffuse negli ultimi mesi. 56 anni, definita spesso la "donna più pericolosa di tutta la Cina", Hu è nota per la pubblicazione di scottanti articoli sui retroscena del mondo finanziario ed economico all'ombra della Grande Muraglia, e per scoop come quello che nel 2003 svelò al mondo lo scoppio dell'epidemia di SARS. "Cerchiamo sempre di trovare una via per pubblicare le nostre storie" aveva dichiarato al settimanale TIME in un'intervista del 2008 nella quale spiegava la linea editoriale di Caijing, fatta di inchieste aggressive e affidabili, sostenute da una sensibilità che poneva il giornale sempre un centimetro al di qua del rischio censura. Le dimissioni di Hu seguono di un mese quelle di una sessantina di persone dello staff pubblicitario del magazine, e giungono al culmine di un duello tra la fondatrice e la casa editrice Stock Exchange Executive Council che, secondo numerose voci filtrate dagli addetti ai lavori, tratteneva per sé la maggior parte degli incassi e premeva da tempo per un approccio più morbido. Nei suoi 11 anni di storia Caijing ha raggiunto le 200 mila copie e si è affermato come la più importante voce indipendente della stampa cinese. Insieme a Hu lasciano anche il managing editor Wang Shuo e numerosi altri giornalisti, pronti a seguire la direttrice in una nuova avventura che si chiamerà Caixin e che promette ai lettori lo stesso spirito della vecchia testata. "Ci è stato detto che faremo lo stesso lavoro, solo con un nome e un ufficio differente – ha commentato uno dei redattori – ma continueremo a cercare storie e parlare con le nostre fonti. Ci sarà semplicemente un passaggio di proprietà".