LAGARDE: RISCHIO "DECENNIO PERDUTO"

Pechino, 9 nov.- Un "decennio perduto" per l'economia mondiale: è il rischio prospettato mercoledì dal direttore generale del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde nel discorso pronunciato a Pechino all'apertura di un forum economico.

 

"Nel nostro mondo sempre più interconnesso nessun Paese, nessuna regione può proseguire da sola" ha detto Lagarde, sottolineando che le economie avanzate hanno una "speciale responsabilità" nel recupero della fiducia e nel sostegno alla crescita, mentre la Cina dovrebbe "aumentare i consumi e acconsentire a un aumento del valore della sua moneta".

 

Il direttore del Fondo Monetario Internazionale ha citato tra le preoccupazioni principali l'alto tasso di disoccupazione registrato nelle economie sviluppate e il declino dei mercati finanziari, due fattori che si stanno influenzando a vicenda.

 

"Se non agiamo, e se non agiamo insieme, potremmo precipitare in una spirale d'incertezza, di instabilità finanziaria e di collasso della domanda globale - ha detto ancora Lagarde - per poi fronteggiare, alla fine, un vero 'decennio perduto' di bassa crescita ed elevata disoccupazione". Il riferimento della direttrice dell'FMI va al 'decennio perduto' del Giappone, il periodo che l'economia nipponica attraversò negli anni '90 dopo lo scoppio della bolla speculativa del settore immobiliare.

 

Secondo la direttrice del Fondo Monetario Internazionale le economie asiatiche devono prepararsi a "qualsiasi tipo di tempesta, che potrebbe presto raggiungere le loro coste" e, nello stesso tempo, dovrebbero "allentare i freni fiscali, riattivare le linee di swap tra le banche centrali e attingere alle riserve".

 

Il discorso di Lagarde è stato pronunciato nel corso di un forum finanziario tra Cina e India che viene celebrato ogni anno. In un comunicato separato le due nazioni hanno riconosciuto che l'economia globale versa in una "fase critica". "Nelle economie emergenti, dove la crescita è relativamente più forte - si legge nel comunicato - ci sono chiari segni di rallentamento, man mano che gli ultimi sviluppi nelle economie avanzate iniziano a far sentire il loro peso. Per affrontare tali sfide, entrambe le nazioni riconoscono che un rafforzamento della cooperazione internazionale è necessario nel corso dell'attuale congiuntura".

 

di Antonio Talia

 

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