di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 2 lug. - Sono in mostra in questi giorni a Shanghai le foto della città vecchia, alcune delle quali di oltre un secolo fa, che facevano parte della collezione di oltre tremila immagini dell'ambasciatore italiano in Cina dal 1937 al 1946, Francesco Maria Taliani de Marchio. Gli scatti riprendono alcune delle più famose location della città, tra cui la via Fuzhou, il Bund e il fiume Huangpu. Alcune foto riprendono i momenti più duri dell'invasione giapponese degli anni Trenta. Taliani de Marchio ha scattato personalmente diverse di queste immagini, ed è entrato in possesso di altre grazie ai contatti che aveva tra la comunità degli stranieri e tra i militari stranieri presenti in Cina a quei tempi.
Tra i visitatori della mostra, che si tiene agli Shanghai Municipal Archives, c'è stato anche il console generale d'Italia nell'hub finanziario cinese, Stefano Beltrame. "Taliani de Marchio è stato il primo ambasciatore d'Italia in Cina dopo la Seconda Guerra Mondiale e la caduta del fascismo - ha commentato il console generale a Shanghai - E' stato un esempio di resistenza contro il fascismo e della rinascita democratica dell'Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale".
L'impegno anti-fascista dell'ambasciatore è stato sottolineato anche dal consolato generale a Shanghai in una nota, in cui si ricorda come Taliani de Marchio "passò tra il 1943 e il 1945 due anni in campo di prigionia giapponese per avere rifiutato di giurare fedeltà alla Repubblica Sociale Italiana" guidata da Benito Mussolini.
02 luglio 2014
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