La middle class nel mirino delle Pmi italiane
ADV
ADV
La middle class nel mirino delle Pmi italiane

La middle class nel mirino delle Pmi italiane

IL MERCATO CINESE
di lettura
Conquistare il mercato cinese, soprattutto quello in piena espansione della sua nascente e numerosa middle class. È questo l'obiettivo che per Cesare Romiti, presidente della Fondazione Italia Cina, le imprese italiane devono porsi nel ragionare sui propri rapporti con il gigante asiatico. Sforzandosi di superare barriere culturali e linguistiche, come hanno già fatto le imprese – dal design auto di Pininfarina alle rubinetterie di Giacomini, passando per le cappe della marchigiana Elica – che ieri all'Unione Industriale di Torino sono state protagoniste del sesto Forum sulle Storie di successo italiane in Cina.
I numeri della presenza italiana, infatti, per quanto promettenti non sono ancora del tutto soddisfacenti, come sottolinea Gianfranco Carbonato, presidente degli industriali torinesi, presente in Cina dagli anni Novanta con la sua azienda, Prima Industrie. «Nel 2010 – afferma –, l'Italia ha realizzato un miliardo di dollari di export contro i due di prodotti importati in Italia. L'esatto contrario di quanto accade, ad esempio, con gli Stati Uniti. Oggi siamo al 21° posto tra i partner commerciali della Cina, una posizione che dobbiamo assolutamente sviluppare, anche considerando che la classe media cinese, nel 2020, si attesterà su un valore compreso tra i 450 e i 500 milioni di persone. Un mercato, a tutti gli effetti, grande come un continente».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

10/11/2011
ADV