Roma, 14 lug.- Il governo cinese è di nuovo impegnato nella lotta alla melamina. Il composto chimico, generalmente usato per fabbricare la plastica, torna a macchiare la credibilità degli alimenti made in China. Solo qualche giorno fa, il Consiglio di stato ha approvato una nuova legge sui prodotti alimentari, ma sembra che la guerra alla scarsa qualità dei cibi sia più dura del previsto. Sono trascorsi due anni dal caso del latte contaminato che uccise sei bambini e provocato gravi problemi di salute ad altri 600mila. Da allora il governo ha proibito l'uso della melamina, ordinato arresti, giustiziato due persone e distrutto grandi stock di prodotti avvelenati. Ma nonostante le misure adottate da Pechino, in Cina è ancora possibile trovare prodotti caseari alla melamina.
La scorsa settimana le autorità hanno sequestrato 76 tonnellate di latte contaminato nella provincia del Qinghai, già distrutta dal sisma dello scorso aprile e dalle recenti inondazioni. I test hanno messo in luce quantità di melamina 500 volte superiori al consentito. Le autorità cinesi hanno inoltre dichiarato di aver scoperto 25mila tonnellate di latte in polvere 'corretto'. La notizia è di mercoledì, ma la scoperta risale al mese di febbraio, quando il governo ha avviato una campagna di dieci giorni per 'ripulire' il settore caseario. "Grazie a questa iniziativa abbiamo avuto modo di scoprire che grandi quantità di latte in polvere alla melamina risalente al 2008 non erano ancora state distrutte" spiega Chen Rui, vice presidente dell'Ufficio di supervisione del ministero della Sanità e della Sicurezza alimentare. Non è possibile però sapere quante delle 25mila tonnellate di latte sequestrato risalgano al 2008 e quante invece siano state prodotte in tempi più recenti.
Multe e arresti non sembrano però demotivare i truffatori e, nel tentativo di scoraggiare i produttori di latte a ricorre alla melamina - o altri aiuti chimici - pur di raggiungere il livello di proteine richiesto, il governo ha deciso di abbassare gli standard proteici. L'alta presenza idrogeno contenuto nel composto falsifica i dati dei test che mostrano così un alto livello di proteine. Secondo i nuovi regolamenti, la percentuale richiesta si attesta ora attorno al 2,8% contro il precedente 2,95. Ancora più bassi sono i parametri relativi ai prodotti destinati ai bambini: 1 mg/kg per quanto riguarda il latte in polvere e 2,5 mg/kg per gli altri prodotti derivati. "I nuovi standard sono molto più realistici di quelli precedenti in quanto le mucche impiegate nella produzione di latte, vengono nutrite con foraggio di bassa qualità che, di conseguenza, non fornisce un elevato apporto proteico" spiega Wu Heping, segretario generale dell'Heilongjiang Dairy Association. "I nuovi parametri" aggiunge Wang Zhutian, esperto alimentare, "sono stati fissati sulla media dei dati raccolti in seguito a una indagine del ministero dell'Agricoltura e, inoltre, si adattano meglio al livello di sviluppo economico del Paese".
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