La Cina avvia la riforma Iva sui servizi
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La Cina avvia la riforma Iva sui servizi

La Cina avvia la riforma Iva sui servizi

Fisco. Si parte da Shanghai
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La Cina annuncia la riforma dell'Iva sui servizi. Il Premier cinese Wen Jiabao ha annunciato l'avvio di un programma pilota per la modifica del sistema delle imposte indirette nella Repubblica Popolare Cinese.
La novità, di particolare rilievo per i gruppi multinazionali operanti nel continente asiatico, ha il fine di migliorare il sistema di riscossione delle imposte e di incentivare lo sviluppo delle modern service industries; a tale scopo, lo State Council ha deciso che a partire dal 2012 sarà attivato un programma pilota teso a trasferire talune prestazioni di servizi dall'ambito di applicazione della Business Tax (BT) al campo di applicazione dell'Iva.
L'obiettivo è di arrivare nell'arco di un paio d'anni a un'estensione su scala nazionale del campo di applicazione dell'Iva. Inizialmente il progetto riguarderà soltanto alcune categorie di servizi, tra cui: ricerca e sviluppo, consulenza tecnica, trasporti e logistica. Tra questi, in particolare, anche servizi di contabilità, consulenza fiscale e legale.
La normativa sarà applicabile anche alle prestazioni rese tra consociate all'interno di gruppi multinazionali e, soprattutto in tale ambito, l'impatto sarà rilevante. In generale, infatti, in Cina il regime Iva è oggi principalmente applicato alla vendita di beni (con aliquota ordinaria del 17%), mentre le prestazioni di servizi sono di regola soggette a BT (con aliquota del 5% circa). La natura di costo di quest'imposta genera una notevole incidenza in termini di erosione dei margini.
La riforma dovrebbe produrre un impatto altamente positivo per l'industria dei servizi (anche in ingresso dall'estero). Sul piano operativo il programma sarà implementato anzitutto nel territorio di Shanghai: nel settore dei "pilot industries" e dei servizi di trasporto; alle attuali aliquote IVA del 17% e del 13% (quest'ultima, ad oggi, applicabile solo ad un ristretto numero di settori), si affiancheranno due ulteriori aliquote rispettivamente dell'11% e del 6; le autorità designate a riscuotere tale imposta saranno quelle locali; saranno salvi tutti gli incentivi riguardanti la BT, nonostante il dichiarato intento di riallineamento del sistema.
In base alle informazioni disponibili (Lettera Circolare della State Tax Administration n. 111/2011), è possibile trarre spunto anche per ulteriori riflessioni. Per i soggetti interessati dalla riforma, al momento dell'acquisto dei servizi si realizzerà una importante riduzione di costi per imposte (che assumeranno la veste di IVA a credito in luogo di puro costo; l'Iva sarà infatti compensabile con l'eventuale imposta a credito in ossequio agli ordinari meccanismi di detraibilità dell'imposta). In termini pratici, il costo del venduto delle società interessate non sarà più appesantito dal carico fiscale originato dalla BT.
Di converso, se l'acquirente dei servizi de quibus non fosse un soggetto passivo Iva resterà inciso dal tributo secondo gli ordinari meccanismi di funzionamento dell'imposta; in tal caso, è bene ricordare come le aliquote IVA agevolate, di prossima introduzione (11% e 6%), risultino maggiori dell'attuale aliquota ordinaria (5%) della BT, benchè abbiano comunque il pregio di incidere soltanto nell'ultimo trasferimento al consumatore finale.
www.ilsole24ore.com/norme
Il testo completo dell'articolo

28/12/2011
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