L'IBRIDO DELLA PIAGGIOIN MOSTRA ALL'EXPO
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L'IBRIDO DELLA PIAGGIOIN MOSTRA ALL'EXPO

L'IBRIDO DELLA PIAGGIO
IN MOSTRA ALL'EXPO

Industria e mercati
L'IBRIDO DELLA PIAGGIOIN MOSTRA ALL'EXPO
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Shanghai, 14 giu. – Per presentare la versione ibrida del celebre scooter a tre ruote il gruppo Piaggio ha scelto il padiglione italiano dell'Expo di Shanghai. La decisione non è casuale: "Il lancio nel mercato cinese dell'Mp3 si inserisce in una fase nuova della presenza del Gruppo Piaggio in Cina e nel continente asiatico" ha spiegato il presidente e amministratore delegato Roberto
Colaninno. L'Mp3 250, acquistabile in Cina a partire dal mese di agosto nella versione base, sarà presto disponibile anche nella sua versione Hybrid (ovvero dotata di propulsione termico/elettrica), analoga a quella attualmente esposta nella sala "I-motion" del Padiglione italiano.  "È la prima volta che viene offerto ai consumatori cinesi un prodotto con il marchio Piaggio e abbiamo scelto un veicolo dai forti contenuti tecnologici e di innovazione, che ha stabilito nuovi standard di sicurezza attiva e che nella versione ibrida rappresenta per il nostro Gruppo un primato assoluto a livello mondiale" ha continuato Colaninno. "Il mercato cinese è un grandissimo mercato, basato soprattutto sull'elettrico e sui consumi, ma che si sviluppa anche sul mercato delle tre
ruote e del veicolo leggero. Stiamo quindi sviluppando una strategia che sia coerente con questa realtà, rafforzando la joint venture che abbiamo con il Gruppo Zongshen – la società, localizzata a Foshan, è partecipata pariteticamente dai due soci al 45% e il restante 10% è in mano alla municipalità di Foshan – che qui in Cina sono supportati dal governo in collaborazione con gli istituti universitari più avanzati del settore per lo sviluppo del motore elettrico, sia per applicazione sulle due  ruote, che per le quattro ruote/veicolo commerciale". Ma il mercato cinese è tanto promettente quanto impegnativo: "Il nostro piano strategico è molto più impegnativo dal punto di vista delle risorse umane necessarie che non sotto il profilo finanziario, per il quale utilizzeremo sia le sovvenzioni governative per la ricerca, sia le sovvenzioni finanziarie che saranno previste all'interno del nostro piano. In estrema sintesi, non ricorreremo al debito perché le risorse interne di cassa si riveleranno sufficienti". L'obiettivo del gruppo Piaggio non si limita alla conquista del solo mercato cinese, ma sono previsti importanti investimenti in tutti i Paesi asiatici: "La nostra strategia sarà imperniata sullo sviluppo asiatico e prevederà forti investimenti sia nei mercati dove siamo già presenti (India, Vietnam e Cina), sia in altri Paesi facenti parti dell'area Asean" ha spiegato lo stesso Colaninno offrendo alcune anticipazioni del piano triennale che verrà esaminato dal Consiglio di Amministrazione il prossimo luglio.
La presenza di Piaggio in Cina risale al 2004, anno in cui è stata costituita la joint venture che secondo quanto sostenuto da Colaninno si è rivelata vincente, non solo per quanto riguarda la produzione - 210mila veicoli l'anno con un fatturato pari a circa 80 milioni di euro – ma anche sul piano dei rapporti di collaborazione: "Non abbiamo mai avuto nessun momento di attrito e devo riconoscere che la concretezza imprenditoriale di Mr. Zuo (Presidente e CEO dello Zongshen Group) è molto efficiente: la velocità delle decisioni e l'orientamento del costo lo contraddistinguono". 
La formula della joint venture sarà riproposta anche a Taiwan, in Malesia, in Thailandia e in
Indonesia: "Puntiamo a essere presenti con nostre organizzazioni, o con joint venture con importanti operatori locali – ha affermato Colaninno – non stiamo parlando di una strategia di delocalizzazione, ma di sviluppo locale per il mercato locale". Per lo sviluppo del marchio in Asia, fondamentale sarà il Vietnam: "L'idea strategica si basa sulla convinzione che il Vietnam sia un ponte di lancio verso tutta l'Asia, quindi il nostro stabilimento in Vietnam sarà centrale e poi apriremo altri branch – commerciali e non – nell'intera area del Sud-est asiatico, dove puntiamo a sviluppare qualche modello Aprilia e Moto Guzzi". Colaninno ha poi precisato che "la produzione principale sarà in Vietnam e sarà poi esportata nel Sud-est asiatico, il che non esclude delle esportazioni dirette dall'Italia". L'impegno per lo sviluppo in Asia, ha assicurato Colaninno, non ridurrà le attività di Piaggio in Europa, "attività che ci vedono impegnati oggi nel lancio di nuovi prodotti nel rilancio della Moto Guzzi, nel lancio della nuova famiglia di prodotti Aprilia – a partire dalla RSV4 – e, per quanto riguarda Piaggio, da nuovi modelli Vespa". "Un riferimento importante per l'Europa – ha sottolineato – saranno le quattro ruote, stiamo lavorando al nuovo Porter che monterà il motore diesel oggi prodotto in India e un motore benzina che stiamo acquistando dalla Cina e avrà un nuovo design che gli uffici Stile di Pontedera stanno sviluppando. Una rivoluzione, necessaria e da compiere in tempi rapidi". Colaninno ha infine espresso l'auspicio che "il giudizio che i mercati finanziari vorranno dare alla Piaggio sia un giudizio che non vede risultati di breve termine, perché siamo di fronte ad una modifica straordinaria dei mercati e soprattutto perché in Europa la ciclicità del mercato delle due ruote non è una novità. Tra il 2001 e il 2002 il mercato delle due ruote precipitò e poi risalì. Crediamo che il mercato europeo si sia stabilizzato e certamente si riprenderà. La differenza tra il 2001-2002 e oggi, è lo straordinario trend positivo dei mercati asiatici, che dobbiamo assolutamente cogliere".

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